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Csm, fuori Teresa Bene, l’avvocato scelto dal Pd: “Non ha i requisiti”

Continua il percorso accidentato del nuovo Csm: per la Commissione di verifica il membro in quota Pd non ha i requisiti adatti. Intanto Giovanni Legnini è eletto vicepresidente.
A cura di Redazione
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Dopo la lunga fase di trattative e le tante votazioni a vuoto (e mentre prosegue lo stallo parlamentare per quel che concerne l'elezione dei nuovi giudici della Corte Costituzionale), continua la problematica fase di insediamento dei nuovi membri del Consiglio Superiore della Magistratura. Nel giorno in cui Giovanni Legnini viene eletto vicepresidente (ricordiamo che il Presidente di diritto è il Capo dello Stato Giorgio Napolitano), la Commissione verifica titoli ha infatti dichiarato ineleggibile Teresa Bene, uno degli 8 membri laici eletti dal Parlamento.

Nella deliberazione della Commissione, la Bene (eletta in quota Partito Democratico, come il vicepresidente Legnini) non sarebbe eleggibile in quanto non è professore ordinario e non ha esercitato effettivamente la professione di avvocato per i 15 anni previsti dal regolamento. Una decisione osteggiata dalla Bene, che ha parlato di "manifesta infondatezza" e di violazione dei "diritti di interlocuzione", dicendosi "dispiaciuta che tutto questo avvenga ad opera di un organo di rilevanza costituzionale”.

Intanto dal Presidente della Repubblica arrivano gli auguri a Legnini: "Sono persuaso che sotto la presidenza effettiva di Legnini il Consiglio saprà affrontare con obiettività e concretezza anche le questioni più complesse che gli saranno via via sottoposte, così da pervenire a soluzioni adeguate attraverso un confronto sereno, non viziato da contrapposizioni di sorta".

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