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Crosetto torna sul caso Vannacci: “Le forze armate devono difendere i valori dello Stato”

“Il sistema democratico si alimenta dal confronto delle idee. Ma le istituzioni hanno un altro compito: quello di difendere i principi e i valori. A Vannacci ho detto tutto quello che pensavo”: lo ha detto il ministro Crosetto parlando dell’incontro avuto con il generale finito al centro delle polemiche per il suo libro.
A cura di Annalisa Girardi
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Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, torna a parlare del caso Vannacci, dopo aver ricevuto qualche giorno fa il generale, finito al centro delle polemiche per un libro auto-pubblicato in cui esprimeva idee omofobe. "Il sistema democratico si alimenta dal confronto delle idee, anche diverse, e a volte con vivacità. Ma le istituzioni hanno un altro compito: quello di difendere i principi e i valori, che sono un'altra cosa – ha detto il co-fondatore di Fratelli d'Italia, ospite della trasmissione In Mezz'Ora su Rai 3 – Sono quelli su cui si regge il nostro Stato democratico. Pertanto devono essere salvaguardati in primis dalle Forze armate che hanno il compito di difendere la democrazia e le istituzioni".

E ancora: "Io sono il ministro della Difesa e devo preservare la mia istituzione che dev'essere percepita da tutti come il luogo dove vengono difesi i principi e i valori democratici di questo Paese e la libertà di tutti di avere idee diverse".

Crosetto, subito dopo l'esplosione delle polemiche, aveva subito preso le distanze dal contenuto del libro di Roberto Vannacci. Non tutti, nella maggioranza, avevano fatto lo stesso: la Lega, ad esempio, aveva detto che se il generale avesse voluto candidarsi alle elezioni europee lo avrebbe accolto a braccia aperte. Alla domanda se Vannacci intendesse invece candidarsi con Fratelli d'Italia Crosetto ha risposto: "Non ne ho idea. Non mi occupo del futuro di Vannacci, mi occupo del futuro del Paese e delle forze armate. Vannacci ha chiesto di parlarmi, gli ho parlato, ho detto a lui quello che pensavo, ho ascoltato quello che lui doveva dirmi ma lui è una delle trecentomila persone che costituiscono la Difesa e a cui il ministro deve serietà di risposte".

Crosetto ha anche parlato del conflitto in Ucraina e della difficoltà di trovare una sintesi in seno al G20 tra tutte le posizioni: "Se potessimo parlare solo di parole e correzioni saremmo tutti contenti invece mentre sul G20 si parla di parole, di correzioni e limature diplomatiche, nell'ultimo anno e mezzo in Ucraina ci sono sul fronte uomini e donne ucraini e russi che si combattono e si uccidono. La situazione della guerra è cristallizzata", ha concluso.

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