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Crosetto sui fuorionda di Giambruno: “Nessun complotto, Fi e gli eredi di Berlusconi non si presterebbero”

Il ministro della Difesa Guido Crosetto smentisce l’ipotesi di un complotto dietro ai fuorionda di Andrea Giambruno, diffusi da Striscia la Notizia: “Non esiste, né Forza Italia né gli eredi di Berlusconi si presterebbero a un intervento così becero”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il ministro della Difesa Guido Crosetto va in soccorso di Giorgia Meloni sulla vicenda di Andrea Giambruno, ex compagno della premier, che si è autosospeso dalla conduzione del programma ‘Diario del giorno' su Rete4., dopo i fuorionda che sono stati diffusi da Striscia la notizia.

Secondo il ministro di Fdi, non ci sarebbe stato alcun complotto di Forza Italia e della famiglia Berlusconi, dietro la pubblicazione di quei fuorionda, che hanno portato alla rottura tra Meloni e Giambruno. "Non esiste, né Forza Italia né gli eredi di Berlusconi si presterebbero a un intervento così becero. Il problema è il livello di certe trasmissioni che vivono sul gossip, sulle cose rubate alle persone, sulla costruzione di teoremi", ha sottolineato il ministro della Difesa in un'intervista al Corriere della Sera. "Il problema", ha proseguito Crosetto, tra i fondatori di Fratelli d'Italia, "è il livello di certe trasmissioni che vivono sul gossip, sulle cose rubate alle persone, sulla costruzione di teoremi. Se io andassi in giro e mi mettessi a filmare la gente anche e soprattutto dentro casa, molti non ci farebbero una grande figura". Ma non sarebbe ora, ha domandato Monica Guerzoni, che il principale partito della maggioranza rivedesse lo slogan ‘Dio, Patria e famiglia'? "Non è uno slogan, per noi", ha chiarito Crosetto, "Dio per chi è cattolico esiste, la Patria per fortuna continua a esistere e la famiglia Dio ce la salvi. E non parlo certo della famiglia perfetta…".

La presidente del Consiglio ha pubblicato un post sui social venerdì mattina, annunciando la fine della relazione con il giornalista:

La mia relazione con Andrea Giambruno, durata quasi dieci anni, finisce qui. Lo ringrazio per gli anni splendidi che abbiamo trascorso insieme, per le difficoltà che abbiamo attraversato, e per avermi regalato la cosa più importante della mia vita, che è nostra figlia Ginevra. Le nostre strade si sono divise da tempo, ed è arrivato il momento di prenderne atto. Difenderò quello che siamo stati, difenderò la nostra amicizia, e difenderò, a ogni costo, una bambina di sette anni che ama la madre e ama il padre, come io non ho potuto amare il mio. Non ho altro da dire su questo.

Ps. tutti quelli che hanno sperato di indebolirmi colpendomi in casa sappiano che per quanto la goccia possa sperare di scavare la pietra, la pietra rimane pietra e la goccia è solo acqua.

Ed è proprio di quel post scriptum che qualcuno ieri ha provato a chiederle conto mentre si trovava al Cairo: "Non c'è una parte politica, non so cosa non sia chiaro del fatto che non voglio più parlare di questo". Quel messaggio finale insomma non sarebbe indirizzato agli alleati azzurri, ma a non precisati avversari, politici e no.

Secondo un retroscena pubblicato da la Repubblica Giorgia Meloni era stata informata a settembre dei fuorionda di Giambruno. Nell'articolo pubblicato da Emanuele Lauria si parla anche di un confronto a Villa Grande tra Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato del gruppo Mediaset, e la premier, durante il quale i due potrebbero aver parlato anche del dossier Giambruno. Meloni, si legge su la Repubblica, sarebbe stata a conoscenza dei comportamenti dei compagno "e di tracce registrate che potevano risultare compromettenti per un capo di governo". La premier però non sapeva quando quei servizi sarebbero stato trasmessi.

Ma sul Corriere della Sera è stata presentata una diversa ricostruzione dei fatti. Pier Silvio Berlusconi avrebbe telefonato venerdì a Giorgia Meloni per esprimerle vicinanza: "Non ne sapevo nulla, altrimenti ti avrei avvisata. Non ho potuto far nulla per impedirlo". Ad avvalorare questa tesi è un'intervista che la stessa Meloni ha rilasciato oggi al Giornale: "La scomparsa di Silvio Berlusconi ha lasciato un grande vuoto e un'eccezionale eredità politica. In molti dopo la sua scomparsa prefiguravano scenari apocalittici per Forza Italia, la coalizione e il governo. Tutto questo non si è avverato. Forza Italia è un alleato concreto e affidabile per il governo, un partito solido e che gode di un'ottima salute". Difficile non leggere in queste parole l'intenzione di mostrare un rapporto solido con gli azzurri.

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