Crosetto: “Rinvio a giudizio di Delmastro? Mie parole sui giudici non c’entrano nulla”
Il ministro della Difesa Guido Crosetto, dopo il rinvio a giudizio del sottosegretario Delmastro per il caso dell'anarchico Cospito, chiarisce che la sua intervista di domenica 26 novembre, che conteneva un attacco ai giudici che fanno opposizione al governo, non ha nulla a che vedere con la decisione del gup di Roma: "Io parlavo di tutt'altro, di una questione di principio non di casi specifici…", dice all'Adnkronos, mentre si trova in missione all'estero, negando quindi che il rinvio a giudizio del sottosegretario sia in qualche modo riconducibile al suo allarme sull'"opposizione giudiziaria" al governo di cui fa parte.
Si dice anche disponibile a riferire in Parlamento sulle accuse lanciate alla magistratura: "Leggo che mi invitano, via agenzie, a riferire alle Camere. Ho dato disponibilità dal primo giorno. Avevano chiesto per le commissioni Antimafia o Copasir ed ho detto sì. Oggi mi hanno chiesto di rispondere ad un atto di sindacato urgente ed ho immediatamente assentito", scrive sul suo profilo su X.
Il ministro della Difesa riferirà in Aula alla Camera il prossimo mercoledì 6 dicembre, ma "solo sulla guerra in Medio Oriente", secondo quanto stabilito la Conferenza dei Capigruppo oggi pomeriggio. "La nostra richiesta a che lui riferisca anche sulla vicenda dei magistrati", spiega la capogruppo del Pd alla Camera, Chiara Braga, al momento non ha "trovato risposta".
"Abbiamo chiesto di avere entro domani una risposta sull'informativa del ministro della Difesa, Guido Crosetto, in particolare sulle gravissime dichiarazioni fatte questa settimana" sulla magistratura, dice ancora Braga, al termine della conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Analoga richiesta viene avanzata da Alleanza verdi e sinistra. "Noi non molliamo l'osso, di sicuro entro domani dobbiamo aver una risposta", sottolinea il vicecapogruppo di Avs a Montecitorio, Marco Grimaldi.
Il Pd chiede anche che il ministro della Giustizia Carlo Nordio vada in Aula al Senato a riferire sia sulle affermazioni del ministro della Difesa Crosetto che sul rinvio a giudizio del sottosegretario Delmastro. "Rinnoviamo la richiesta di una informativa urgente: alla Camera è stato chiesto al ministro Crosetto di riferire sui contenuti della intervista al Corriere della Sera. Noi chiediamo che venga qui il ministro Nordio – ha detto il senatore dem Walter Verini, prendendo la parola in Aula a inizio seduta – per dirci cosa fa per tutelare l'indipendenza della magistratura e la separazione dei poteri" e "chiediamo a Nordio, dopo il rinvio a giudizio del suo sottosegretario Delmastro, di venire a spiegare perché venne in Parlamento venne a coprire il sottosegretario".
Alla richiesta si unisce l'Alleanza Verdi e Sinistra, con il senatore Peppe De Cristofaro, che aggiunge anche la richiesta di una confronto in Senato con il ministro Crosetto: "Il ministro della Difesa Crosetto venga a riferire in Aula sulle sue dichiarazioni alla stampa sulla giustizia e i magistrati pronti a tramare contro il governo. Il complotto dei magistrati è un evergreen del centrodestra. È molto grave che si parli di ‘opposizione giudiziaria' e che a farlo sia il ministro della Difesa, che per compiti istituzionali ha la responsabilità dell'Arma dei Carabinieri, un elemento veramente inquietante. Le parole di Crosetto sono totalmente inaccettabili sul piano costituzionale e non possono essere lasciate passare così".
"Il ministro della Difesa – aggiunge De Cristofaro – deve venire in Aula e non al Copasir o in commissione Antimafia. Abbiamo un obbligo, un dovere di trasparenza nei confronti dei cittadini, e l'idea che Crosetto possa essere audito in una commissione dove è possibile che gli atti vengano secretati è inaccettabile, un modo per sfuggire a questo obbligo di trasparenza. Crosetto deve spiegare in Aula e confrontarsi con il Parlamento su cosa voleva dire, a cosa si riferiva, e se c'è un legame, a suo avviso, tra le sue dichiarazioni e il rinvio a giudizio del sottosegretario Delmastro. Va sgomberato il campo da qualunque elemento oscuro che porta un danno molto serio alla democrazia del nostro Paese. Un atto dovuto".