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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Crosetto: “Guerra sarà lunga, reazione di Israele è dura, ma vuole colpire Hamas non i palestinesi”

Il ministro della Difesa Crosetto commenta così l’intensificarsi degli attacchi di Israele nella Striscia di Gaza: “Israele non è Hamas. La reazione, per quanto dura, è la reazione di uno Stato democratico e di diritto che vuole colpire i terroristi di Hamas, non la popolazione palestinese”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Gli europei non si illudano, la guerra purtroppo sarà lunga. Israele sta facendo quello che ha detto da giorni di voler fare. Andranno avanti. Vedremo quali potranno essere le conseguenze politiche", ha detto in un'intervista a La Stampa il ministro della Difesa Guido Crosetto, a proposito delle operazioni terrestri di Israele nella Striscia di Gaza, che si sono intensificate a partire da venerdì sera.

"Certo Israele non è Hamas. La reazione, per quanto dura, è la reazione di uno Stato democratico e di diritto che vuole colpire i terroristi di Hamas, non la popolazione palestinese".

Secondo il governo di Gaza però dal 7 ottobre scorso sono state uccise più di 8.000 persone, tra cui più di 3.000 bambini e oltre 2.000 donne. Almeno altri 20.000 sono rimasti feriti. Nelle ultime tre settimane a Gaza sono stati uccisi più bambini rispetto al totale dei bambini uccisi nei conflitti in tutto il mondo ogni anno dal 2019, secondo i dati di Save the Children.

"A chi in questi giorni mi dice che Israele diventa come Hamas – ha aggiunto – rispondo: se Hamas avesse avuto in questi anni il potenziale bellico di Israele, Israele non esisterebbe più e non ci sarebbe più un ebreo in Palestina. Questa è la differenza fondamentale. Hamas vuole la distruzione totale, in qualunque modo, di Israele e di tutti gli ebrei. È questo il loro scopo".

Crosetto è stato uno dei primi a consigliare cautela: "La storia ci dimostra che, durante una guerra, le operazioni ‘chirurgiche' sono molto difficili, se non impossibili. Per cui è drammaticamente scontato, purtroppo, che ci siano e che ci saranno delle conseguenze civili, anche drammatiche". Tre giorni di bombardamenti continui su una città non possono però lasciare dubbi su che cosa stia accadendo a Gaza. "Finora – ha detto il ministro – non abbiamo ancora visto bene cosa è accaduto per un motivo tecnico. Perché sostanzialmente è stato paralizzato l'accesso a Internet in tutta la zona delle operazioni. Israele ha bloccato tutto con un attacco cyber fortissimo, ma credo che nelle prossime ore dobbiamo attenderci un'intensa attività social da parte di Hamas e dei gruppi palestinesi e arabi a essa collegati". E nelle ultime ore si stanno ripristinando i collegamenti: "E sappiamo tutti che le guerre, ormai, si combattono anche con i social. Per Hamas è un punto cruciale: può sperare di sopravvivere in questo scontro fortissimo, che lei stessa ha voluto, soltanto se riesce ad infiammare le piazze musulmane e spaccare l'opinione pubblica mondiale". 

Rispetto al posizionamento degli attori internazionali, Crosetto ha spiegato: "Putin mi ha sorpreso, ma fino a un certo punto". Quella di Erdogan è "una posizione molto più difficile da capire. Ho intenzione di visitare Ankara a brevissimo per capire di persona la loro posizione".

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