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Salvini vuole la leva universale, Crosetto: “Non c’entra con forze armate, a esercito servono professionisti”

All’Adunata degli alpini Salvini rilancia il progetto di una leva universale di sei mesi, su base regionale. Crosetto frena: “Una leva universale non è in discussione. Altra cosa se si parla di servizio civile”, che però secondo il ministro non riguarda le forze armate.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Non è in discussione". Così il ministro della Difesa Guido Crosetto ha spento l'entusiasmo di Matteo Salvini sulla proposta di una mini-leva universale e regionale di sei mesi, un vecchio pallino del Carroccio.

"Le forze armate hanno bisogno di professionalità, non è un luogo dove insegnare o educare i giovani. Devono difendere i valori di pace e democrazia. Una leva universale non è in discussione. Altra cosa se si parla di servizio civile", ha detto il ministro della Difesa di Fratelli d'Italia alla 95esima Adunata nazionale degli alpini in corso a Vicenza. Però "Il servizio civile universale – ha sottolineato il ministro – non è una cosa che riguarda le forze armate".

Il vicepremier Matteo Salvini ha rilanciato il progetto proprio all'Adunata degli alpini: "La Lega ha quasi concluso la stesura di un progetto di legge per reintrodurre una leva universale, 6 mesi obbligatori per ragazzi e ragazze, a servizio della comunità, su base regionale. È una grande forma di educazione civica, con persone che si possono dedicare al salvataggio, alla protezione civile, al pronto soccorso, alla protezione dei boschi da svolgere vicino a casa", ha detto il leader del Carroccio all'evento.  "Una volta – ha ricordato – uno di Udine andava a Bari, e quello di Bari lo mandavano a Udine, dovendo lasciare studi e lavoro. Non sarà più cosi, si farà vicino a casa. Spero che anche la altre forze politiche appoggino la proposta".

Anche Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati, è contrario alla proposta della leva militare universale: "Siamo contrari alla reintroduzione del servizio di leva militare obbligatoria, che non è e non potrà mai essere uno strumento per educare i giovani. L'attuale situazione geopolitica però ci deve indurre a riflettere su una carenza condivisa, quella di una difesa comune europea. In un contesto assoggettato a minacce, l'Unione europea è chiamata a impegnarsi maggiormente in questo campo".

Favorevoli invece gli alpini: "È una nostra richiesta. Come alpini siamo favorevoli alla reintroduzione di una mini leva, anche con una componente militare che sviluppi i compiti di supporto e di logistica che sono molto importanti. Non credo sia possibile pensarla su base provinciale, magari su base regionale", ha sottolineato il presidente nazionale dell'Ana, Sebastiano Favero.

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