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Crosetto dice che l’Italia deve spendere di più per la Difesa. E su Vannacci: “Rispetti le regole”

Il Ministro della Difesa Guido Crosetto: “Purtroppo siamo tra gli ultimi a capire la necessità di avere una Difesa solida. Paghiamo un retaggio culturale, un antimilitarismo diffuso. E invece è in pace che un esercito va rafforzato, in ogni modo”.
A cura di Davide Falcioni
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Nel pomeriggio di ieri la nave Duilio – cacciatorpediniere lanciamissili della Marina Militare – ha abbattuto un drone lanciato dagli Houthi nel Mar Rosso. L'arma, come ha fatto sapere una nota del Ministero della Difesa, "si trovava a circa 6 chilometri dalla nave italiana, in volo verso di essa", ed aveva "caratteristiche analoghe a quelli già usati in precedenti attentati". L'attacco sventato dalla Duilio dimostra che anche l'Italia è considerata un obiettivo da parte del gruppo sciita yemenita, che da mesi sta prendendo d'assalto le navi commerciali che transitano nel Mar Rosso con il pretesto di voler colpire gli alleati di Israele.

Ed è proprio da qui che, in un'intervista rilasciata al Corriere, il Ministro della Difesa Guido Crosetto parte: "Dal primo giorno abbiamo avuto sempre una posizione coerente: siamo stati i primi a portare aiuti umanitari e una posizione chiara sul futuro (due popoli e due Stati). Il massacro dei civili deve finire, lo ha detto Meloni a Nethanyau e io al mio omologo Gallant. Hamas va sradicata ma il popolo palestinese va protetto. Purtroppo però non siamo solo noi a decidere". Per questo, il Ministro garantisce che "difenderemo le nostre navi", ma al contempo rassicura: "Non siamo lì per fare azioni di guerra, non possiamo per legge e Costituzione".

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"Se Kiev fosse caduta la Russia sarebbe arrivata in Europa"

Il Ministro della Difesa ha parlato anche del ruolo dell'Italia nella guerra in Ucraina, un ruolo confermato dalla stessa Presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo ultimo incontro con Zelensky, a cui ha garantito sostegno incondizionato. Per Crosetto, quella della premier è stata una decisione concordata con gli alleati NATO, determinati a sostenere Kiev fintanto che sarà necessario. Al Ministro, tuttavia, non sfuggono le resistenze dell'opinione pubblica. "Aiutare l’Ucraina a difendersi è uno dei modi per evitare l’allargamento della guerra. Se Kiev fosse caduta, la Russia sarebbe arrivata in Europa e ci sarebbe stata una reazione. Come giustamente ieri ha detto il Pentagono. Poi è chiaro che si deve lavorare per un tavolo di pace, ma senza mettere in discussione il principio che – ovunque – i confini sono sacri e il diritto internazionale va difeso. Vanno ripristinati paletti di convivenza civile e democratica".

Crosetto: "L'Italia rafforzi la sua difesa"

Secondo Guido Crosetto l'Italia non sarebbe mai in grado di difendersi da sola da un'aggressione esterna. Per questo il nostro Paese dovrebbe fare di più: "Ci dicono da anni che per godere di una difesa collettiva dovremmo almeno contribuire con il 2% del nostro Pil, ma anche su questo siamo inadempienti. Però purtroppo il mondo è cambiato repentinamente. Abbiamo pensato che l’investimento in Difesa non fosse necessario, che le forze armate servissero solo per salvataggi, una sorta di protezione civile 4.0. Tanto c’era l’America". Di conseguenza per il Ministro occorre pensare a una difesa europea: "Bisogna organizzare forze comuni, addestramento comune, far dialogare sistemi di difesa diversi per integrarli. Purtroppo siamo tra gli ultimi a capire la necessità di avere una Difesa solida. Paghiamo un retaggio culturale, un antimilitarismo diffuso. E invece è in pace che un esercito va rafforzato, in ogni modo, con nuove tecnologie e figure professionali: non solo carri armati, che pure servono, ma cybersicurezza, esperti di IA, strumenti moderni di analisi, formazione, ricerca. Io sto cercando di portare avanti questa rivoluzione nel mio dicastero, ma ci sono ovunque tante resistenze".

"Vannacci deve rispettare le regole dei militari, come tutti"

Il Ministro della Difesa ha quindi commentato le ultime novità sul cosiddetto "caso Vannacci": "Vannacci cittadino è libero di esprimere ogni idea ed opinione, ed è innocente dalle accuse finché non sarà giudicato in via definitiva. Vannacci militare però deve sottostare alle regole che hanno i militari in ogni nazione del mondo e che sono diverse da quelle dei civili come noi. L’inchiesta dell’esercito sul suo comportamento (non sulle sue idee) in quanto alto ufficiale inizia ad agosto, e ha avuto i suoi tempi. Ciò detto la comunicazione delle conclusioni — la sospensione, che peraltro non era la decisione più dura che poteva essere presa — è stato il suo avvocato, e nessun altro, a renderla nota. Avrà valutato che poteva essere utile. Cosa totalmente diversa è l’inchiesta amministrativa sul suo periodo di permanenza in Russia, nata in tempi non sospetti e denunciata dal suo successore nell’incarico. Vannacci non è persona qualunque, lo ripeto, è un militare. E valgono per lui le regole che valgono per tutti i militari, perché chi è militare ha accettato di avere una gerarchia, di dovere rispetto e obbedienza ai suoi superiori e a una scala gerarchica precisa. Il rispetto delle regole è ciò che preserva l’organizzazione militare. Nessun civile lo sa ma lui, Vannacci, lo sa perfettamente".

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