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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Crosetto: “Attacco di Israele contro base Unifil possibile crimine di guerra, non è stato incidente”

“Gli atti ostili compiuti e reiterati dalle forze israeliane contro la base Unifil potrebbero costituire crimini di guerra, sicuramente rappresentano gravissime violazioni al diritto internazionale umanitario. Violazioni non giustificate da alcuna necessità militare”. Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto in una conferenza stampa convocata d’urgenza.
A cura di Luca Pons
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"Quello che è successo è totalmente inaccettabile", e "gli atti ostili compiuti e reiterati dalle forze israeliane contro la base Unifil potrebbero costituire crimini di guerra, sicuramente rappresentano gravissime violazioni al diritto internazionale umanitario. Violazioni non giustificate da alcuna necessità militare". Sono state dure le parole del ministro della Difesa Guido Crosetto, intervenuto in conferenza stampa dopo gli spari di Israele verso una base dell'Onu in Libano.

"Non esiste la giustificazione che Israele avesse avvertito in anticipo che alcune basi dovevano essere lasciate", ha proseguito Crosetto, perché "le Nazioni Unite e l'Italia non possono prendere ordini da Israele". E ancora: "Noi siamo lì in attuazione di una risoluzione dell'Onu. L'unico modo per discutere quello che facciamo è ponendo il tema alle Nazioni Unite. Noi difendiamo sempre il diritto internazionale, da chiunque".

L'attacco di Israele "non è stato un errore o un incidente"

Ricapitolando la vicenda, il ministro ha fatto sapere che "dopo alcuni incidenti in data 8 e 9 ottobre, in data 10 ottobre l'avamposto Unifil è stato fatto oggetto di colpi di arma da fuoco da parte delle forze armate israeliane", poi la base "è stata a lungo sorvolata da un drone israeliano". I caschi blu italiani "si trovavano precauzionalmente al riparo nei bunker", vista l'escalation del conflitto tra Hezbollah e Israele negli ultimi giorni, e tra di loro "non ci sono stati feriti".

Crosetto ha fatto sapere di aver contattato il ministro della Difesa israeliano Gallant, l'ambasciatore israeliano in Italia e anche i suoi omologhi in Francia e Spagna. In ogni caso, ha ribadito: "Non si è trattato di un errore, non si è trattato di un incidente".

"Abbiamo chiesto di sapere ufficialmente i motivi per cui sono stati sparati questi colpi", ma dalle autorità israeliane non è ancora arrivata una risposta. Il tono di Crosetto è stato grave: "Non possiamo tranquillizzarvi, non si tranquillizza nessuno in una situazione di questo tipo. L'Italia segue la vicenda, faremo di tutto per garantire la sicurezza di qualunque persona lavori per la pace in quell'area".

Ritirare le forze italiane dall'area? "Non sarà decisione nazionale, ma dell'Onu"

Interrogato dai cronisti, il ministro non ha voluto fare ipotesi sui motivi dell'attacco: "Non posso lasciarmi a interpretazioni, devo aspettare la risposta ufficiale israeliana". E ha sottolineato che se la violenza dovesse aumentare ancora "abbiamo da tempo piani di contingenza per qualunque evenienza in quell'area, abbiamo accelerato ancora di più i tempi delle possibilità di intervento qualora fosse necessario". In ogni caso, il ritiro delle forze armate italiane dalla zona "non sarà una scelta nazionale ma internazionale, dell'Onu. Sono quaranta i Paesi contributori alla missione".

Crosetto ha anche commentato la chiamata di pochi giorni fa tra Elly Schlein e Giorgia Meloni sul tema del Medio Oriente: "È fondamentale, ci sono territori in cui la contrapposizione politica non ha alcun senso e fa soltanto male al Paese. Ci sono cose su cui non si fa polemica politica e le missioni internazionali sono una di quelle. Stiamo affrontando tempi in cui ci sono cose che non abbiamo mai visto, di cui non abbiamo esperienza. Abbiamo bisogno dell'aiuto e dei consigli di tutti. Servono meno le critiche strumentali".

La segretaria del Pd ha risposto a distanza: "Il confronto con la presidente del Consiglio sulle tematiche di politica estera non è mai mancato sopratutto nei momenti di grande preoccupazione per l'escalation a livello internazionale. Sono arrivate parole chiare dal ministro Crosetto nel pomeriggio. Ora aspettiamo che il governo venga presto in Aula a riferire. Questa cosa si deve fermare, Netanyahu si deve fermare".

Anche il ministro Tajani condanna Israele: "È inaccettabile"

"È inaccettabile quello che è successo". Anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani, ha preso una posizione netta sull'attacco dell'esercito israeliano. Ospite a Dritto e rovescio su Rete 4, il vicepremier ha ricostruito l'accaduto: "Sono episodi diversi: il primo risale a parecchi giorni fa, poi ce n'è stato un altro quando da un carro armato è partito un colpo contro un muro di cinta della base".

Il caso più grave, però, si è verificato stamattina: "Ci sono stati dei soldati israeliani che hanno fatto un'operazione militare nell'area dell'Unifil e sono rimasti feriti due soldati indonesiani". Tajani ha rivendicato: "Noi abbiamo fin dal primo giorno protestato da subito. Ho parlato tre volte con il ministro degli esteri israeliano Katz, chiedendo sicurezza per i nostri militari, mi sono rivolto anche al presidente di Israele Herzog, entrambi hanno dato assicurazioni sull'incolumità dei nostri soldati", che "noi seguiamo come se fossero nostri figli".

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