Guerra in Ucraina

Crosetto annuncia un nuovo decreto per l’invio di armi all’Ucraina nel 2024: “Maggioranza compatta”

Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha detto che presto arriverà un nuovo decreto per permettere al governo di inviare armi all’Ucraina nel 2024, e il Parlamento sarà chiamato ad approvarlo a gennaio. “Non c’è fretta”, ha detto, dato che l’ottavo pacchetto di armamenti sarà approvato entro la fine dell’anno.
A cura di Luca Pons
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L'Italia continuerà ad inviare armi all'Ucraina anche nel 2024, e lo farà con il metodo utilizzato fin dall'inizio del conflitto: un decreto autorizzerà il governo Meloni a decidere segretamente cosa mandare, e il ministro della Difesa ne renderà conto solo al Copasir, cioè il comitato parlamentare che si occupa di sicurezza. La conferma è arrivata proprio dal ministro in questione, Guido Crosetto, intercettato dai cronisti ad Atreju, la festa di Fratelli d'Italia.

Fin dal febbraio del 2022, il meccanismo è stato lo stesso. Allora il governo Draghi varò un decreto che permetteva all'esecutivo di decidere quali rifornimenti inviare all'Ucraina senza comunicarlo pubblicamente. Il Parlamento approvò poi quel decreto, convertendolo in legge. Il sistema prevede che il ministro della Difesa comunichi in anticipo al Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica) i contenuti del decreto, sempre coperti da segreto.

A dicembre dello scorso anno, il governo Meloni rinnovò lo stesso meccanismo con un nuovo decreto, e in questi giorni si è iniziato a discutere sulla possibilità di ripetere la stessa operazione. Il ministro Crosetto ha confermato che sarà così: "Appena si disintaserà il Parlamento lo passeremo, non è una cosa urgente".

Il motivo per cui non c'è fretta è che entro la fine del 2023 (quindi ancora sotto la ‘copertura' del decreto dello scorso anno) il governo approverà l'ottavo pacchetto di aiuti militari all'Ucraina. Il 19 dicembre Crosetto parlerà davanti al Copasir per presentarlo.

Nel 2024 l'invio proseguirà nello stesso modo, quindi. Negli ultimi mesi è diventato evidente che il supporto per l'invio di armamenti a livello politico si è indebolito: non solo da parte del Movimento 5 stelle, che attacca dall'opposizione, ma anche da un partito di governo come la Lega. Il Carroccio di Salvini non ha mai mostrato grande entusiasmo riguardo all'invio di armamenti, e più di una volta in Aula l'ha contestato a parole. Salvo poi, nelle votazioni decisive, non opporsi.

Come ha detto Meloni pochi giorni fa, "bisogna prendere atto delle conseguenze della guerra sulle nostre società: se non siamo capaci di affrontarle allontaneremo il sostegno dell'opinione pubblica dalla causa ucraina". Infatti, proprio sulla guerra in Ucraina la Lega potrebbe decidere di giocare la sua opposizione a Fratelli d'Italia in vista delle elezioni europee. Anche se il ministro Crosetto ha assicurato che non teme che il partito di Salvini si tiri indietro per avere un guadagno elettorale.

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