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Crosetto annuncia: “Italia fuori dalla Via della Seta, ma senza rovinare i rapporti con la Cina”

L’Italia intende uscire dal memorandum sulla Via della Seta, ma senza rompere i rapporti con la Cina. Parola di Guido Crosetto: “È vero che la Cina è un competitor, ma è anche un partner. E non a caso la premier ha annunciato, e proprio dagli Usa, che andrà in Cina”
A cura di Annalisa Cangemi
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Fino ad oggi la decisione era solo nell'aria, ma non era stata ancora presa ufficialmente. Oggi è arrivata una presa di posizione ufficiale da parte del governo Meloni, per bocca del suo ministro della Difesa, Guido Crosetto: l'Italia non intende rinnovare il memorandum sulla Via della Seta, accordo commerciale stipulato con Pechino dal governo Conte, nel 2019, quando il ministero degli Esteri era guidato da Luigi Di Maio.

"Il successo della visita alla Casa Bianca della premier Meloni è sotto gli occhi di tutti. Sono caduti i pregiudizi, grazie alle scelte fatte dal governo, a partire dai patti mantenuti con gli alleati", ha detto Crosetto, intervistato dal Corriere della Sera. "L'Italia non è solo affidabile ma si è dimostrata anche un partner visionario, chiedendo che l'Occidente si faccia carico dei destini dell'Africa".

"La scelta di aderire alla Via della Seta fu un atto improvvisato e scellerato, fatto dal governo di Giuseppe Conte", ha aggiunto, e oggi "il tema è tornare sui nostri passi senza danneggiare i rapporti", perché "è vero che la Cina è un competitor, ma è anche un partner. E non a caso la premier ha annunciato, e proprio dagli Usa, che andrà in Cina".

Rispondendo alla domanda sulle pressioni di Pechino, il ministro ha sottolineato gli "atteggiamenti sempre più assertivi" della Cina: "Un tempo si proponeva di diventare il maggior attore commerciale del mondo. Oggi annuncia che sarà il più grande attore militare del mondo. Si stanno espandendo. In Africa hanno avviato un'espansione anche di tipo culturale: i fumetti descrivono i cinesi come liberatori e gli occidentali come sfruttatori da scacciare. Non nascondono i loro obiettivi, li esplicitano". Per questo, ha detto ancora Crosetto, "dovremo venirne fuori senza produrre disastri".

"Uno dei problemi di questo governo è risolvere in silenzio problemi surreali prodotti da altri governi. Dalla Cina al Superbonus, è stato il festival del dilettantismo. Senza dimenticare il Pnrr", ha attaccato il ministro di Fratelli d'Italia.

Il patto è in scadenza a fine anno, ma l'Italia ora intende uscirne, con una conseguente e inevitabile irritazione da parte dei cinesi. Non è un caso che questa decisione sia arrivata all'indomani del viaggio di Giorgia Meloni negli Stati Uniti, dove ha incontrato il Presidente Joe Biden. Anche se la presidente del Consiglio non lo ha detto chiaramente, per motivi di opportunità, l'amministrazione americana ha espresso molto chiaramente il suo punto di vista in merito: "Sarà l’Italia – aveva spiegato il portavoce della Casa Bianca Kirby – a decidere se e quando lasciarla. È chiaro però che sempre più Paesi nel mondo sono arrivati alla conclusione che gli accordi con la Cina sono pericolosi".

Durante la conferenza stampa al termine della due giorni negli Usa però la premier ha sì ammesso di aver discusso il tema con Biden, ma ha precisato che da parte del Presidente non sono arrivate "richieste o pretese" esplicite in merito all'adesione dell'Italia alla Belt and Road Iniziative.

Durante i colloqui i due leader si sarebbero però concentrati sulla necessità di mettere in sicurezza le catene di approvvigionamento strategiche a livello globale: un tema su cui, ha spiegato Meloni, c'è "grande convergenza" tra Italia e Stati Uniti. "La competizione proveniente da Paesi che non rispettano i nostri standard in termini di sicurezza, tutela dei lavoratori e rispetto dell'ambiente mette a rischio le nostre aziende: la mancanza di regole sta mostrando i propri limiti, e dobbiamo trovare un giusto equilibrio tra l'apertura dei mercati e la necessità di rafforzare la convergenza tra i Paesi occidentali a tutela delle rispettive basi industriali", ha detto la premier.

A testimonianza del fatto che Roma non intende rompere i rapporti con Pechino, Meloni in conferenza stampa dagli Usa ha annunciato che presto sarà in visita in Cina: "Non è stata ancora calendarizzata, ma credo che debba essere una delle prossime missioni da organizzare".

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