Crosetto al vertice Nato: “Sicurezza mondiale messa in pericolo da autocrazie, non lo accettiamo”
Anche il ministro della Difesa, Guido Crosetto, si trova a Washington per il vertice della Nato in occasione del 75esimo anniversario della fondazione dell'Alleanza Atlantica. Parlando con i giornalisti al suo arrivo nella capitale statunitense, il co-fondatore di Fratelli d'Italia ha sottolineato l'importanza di questo summit, visto che "i tempi che abbiamo davanti sono probabilmente più difficili di quelli che abbiamo alle spalle". Crosetto ha aggiunto: "Abbiamo bisogno di una Nato forte, che sappia allargarsi, che sappia arroccarsi e che sappia farsi portatrice di quei valori che l'hanno costituire, che sono i valori della democrazia, del diritto internazionale, del dialogo, della costruzione di ponti e non della distruzione".
Rispondendo a una domanda specifica sugli obiettivi dell'Italia, il ministro ha sottolineato che questi sono già stati esplicitati più volte negli ultimi anni dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, anche lei atterrata a Washington nelle scorse ore. "C'è un importante fronte aperto a Est, nel quale l'Italia è stata uno degli attori principali negli aiuti all'Ucraina dopo l'invasione russa. Per noi – nelle nostre corde, ma anche in quelle della Nato – c'è poi un fronte Sud, che è altrettanto importante e può essere altrettanto pericoloso. C'era bisogno di un'attenzione su questo fronte e mi pare che l'abbiamo avuta", ha detto Crosetto.
Per poi proseguire rimarcando come di sottofondo ci sia sempre il tema generale della sicurezza mondiale "messa in pericolo da alcune autocrazie che ritengono che il diritto internazionale – su cui abbiamo costruito la convivenza degli ultimi decenni – possa essere superato dal diritto della forza". Questa è una cosa, ha aggiunto il ministro, "che noi non possiamo accettare e su cui l'Italia si impegna in prima persona per rafforzare il ruolo degli organismi sovranazionali".
Secondo Crosetto ci sarebbe bisogno "di una ONU più forte di quella che abbiamo avuto negli ultimi anni", che è rimasta "bloccata dai veti incrociati". Servirebbe invece "un luogo internazionale dove parlare di pace, di regole internazionali e di diritto, che è l'unico modo per far cessare le armi e il diritto del più forte".
Infine sulla possibilità che a novembre, con le elezioni statunitensi, ci sia un cambio nell'amministrazione USA e di conseguenza anche nell'approccio all' Alleanza Atlantica, Crosetto ha affermato di arrabbiarsi sempre moltissimo quando gli altri parlano dell'Italia dall'esterno per questa ragione "non parlo mai delle elezioni negli altri Paesi, perché la democrazia è una cosa seria e le decisioni vanno lasciate agli elettori di quei Paesi".