Crollo Ponte Morandi a Genova, Di Maio: “Non si può morire pagando il pedaggio”
Il vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, torna ad attaccare Autostrade dopo il tragico crollo del Ponte Morandi, a Genova. “Adesso – afferma dal capoluogo ligure – desecretiamo gli atti, perché le convenzioni con Autostrade non sono accessibili pubblicamente. Una volta che avremo pubblicato tutto, capirete insieme a noi quali sono i perimetri. Chiederemo la revoca delle concessioni per quelle inadempienze perché non si può morire pagando il pedaggio in Italia”. Di Maio riprende poi le parole pronunciate ieri dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: “Per quanto ci riguarda noi ci limitiamo a non aspettare i tempi della giustizia, a fare quello che è di nostra competenza”. E attacca ancora la società Autostrade: “A me non l’ha pagata Benetton la campagna elettorale, quindi abbiamo la libertà di recedere quei contratti”.
Il discorso del vicepresidente del Consiglio parte dall’apprensione per tutti i dispersi:
Nella riunione che abbiamo fatto stamattina stiamo accertando tutti i numeri dei dispersi, cercando di capire quale sia stato il destino di queste persone, unite alla vicinanza alla famiglia delle vittime. C’è apprensione, allo steso tempo, per le aziende che insistono nella zona del viadotto, dove abbiamo disposto degli accertamenti. Dovranno essere autorizzati dalla procura con delle prove statiche della parte del ponte che è rimasto in piedi, la parte vicina ad aziende come Ansaldo. Ci sono diverse aziende che non possono tornare a lavorare, faremo delle prove statiche portate avanti da una task force, con Autostrade, ma anche vigili e questura, perché non pensiamo che Autostrade ci possa dire senza un contraddittorio qual è la situazione. C’è anche un danno economico alla città di Genova che vogliamo scongiurare. Allo stesso tempo, abbiamo lavorato alla viabilità, ci sono diverse soluzioni per garantire una viabilità alternativa.
Ma Di Maio torna poi ad attaccare Autostrade: “Mentre stiamo cercando di accertare il numero delle vittime, dei feriti, delle aziende, Autostrade invece ci dice che gli spettano i proventi del contratto che gli taglieremo. Una cosa per le vittime la potevano dire invece di pensare ancora una volta ai profitti. L’abbiamo detto chiaramente che non vogliamo andare avanti con la strada delle concessioni”. A parlare dopo la riunione avvenuta a Genova è anche il presidente del Consiglio. Conte afferma che al momento il numero dei decessi accertati è di “38 persone”: “I feriti sono 15, di cui cinque in codice rosso. Preghiamo per loro perché possano recuperare quanto prima la via della guarigione. Abbiamo anche fatto un aggiornamento sulle persone sfollate, per assicurare loro un alloggio. Abbiamo anche fatto una ricognizione sul sistema viario per assicurare che Genova possa riprendere” la sua normale vita. E, infine, annuncia che è stata ufficialmente proclamata per sabato la giornata di lutto nazionale.