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Crollo ponte Morandi a Genova

Crollo ponte Genova, Martina: “Il nostro governo fece molto per i controlli. I fischi al funerale? Il Pd deve ripartire da lì”

“Propongo al governo di attivare lo strumento delle zone economiche speciali per aiutare Genova. Il governo apra la Zes a Genova, consenta a tanti che vogliono tornare a investire in quella città di farlo con questi strumenti speciali già attivati in altre città italiane. Facciamo un intervento concreto e immediato accanto, ovviamente, all’indennizzo e alla sistemazione degli sfollati”, ha dichiarato stamane il segretario del Pd, Maurizio Martina, nell’ambito di un’intervista concessa a Rtl 102.5.
A cura di Charlotte Matteini
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A qualche giorno dallo svolgimento dei funerali di Stato organizzati per commemorare le vittime del crollo del ponte Morandi a Genova, il segretario del Partito Democratico Maurizio Martina lancia una serie di proposte al governo Lega-Movimento 5 Stelle: "Propongo al governo di attivare lo strumento delle zone economiche speciali per aiutare Genova. Il governo apra la Zes a Genova, consenta a tanti che vogliono tornare a investire in quella città di farlo con questi strumenti speciali già attivati in altre città italiane. Facciamo un intervento concreto e immediato accanto, ovviamente, all'indennizzo e alla sistemazione degli sfollati", ha dichiarato Martina nell'ambito di un'intervista concessa a Rtl 102.5.

Proseguendo, il segretario Martina, che ha chiesto al Parlamento l’istituzione di una commissione d’inchiesta parlamentare per fare piena luce sul crollo del ponte di Genova, ha ricordato che “negli anni di governo del Pd ci sono stati alcuni passaggi – in particolare sul tema delle concessioni infrastrutturali e della mobilità – che hanno stretto i bulloni del controlli. Ma io sono il primo a dire che si deve ragionare su come si deve fare più e meglio”.

In conclusione, commentando i fischi ricevuti ai funerali di Stato e parlando del sempre più evidente scollamento tra il Partito Democratico e il suo elettorato, Martina ha dichiarato: “Negare che ci sia questa difficoltà sarebbe sbagliato, bisogna guardare in faccia il problema, essere onesti intellettualmente e riconoscere che il tema c'è. Da quei fischi dobbiamo ripartire per cambiare. Dobbiamo rimetterci in strada e lavorare concretamente. Non possono, invece, essere accettare provocazioni e falsità come quelle ascoltate da alcuni ministri. È stato un gravissimo errore del governo. Di fronte a fatti come questi il Paese ha bisogno di una guida che unisca e che non divida".

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