Gianni Alemanno e Marco Rizzo, il nero e il rosso. La croce celtica con la falce e martello. Entrambi fieri della loro storia ("la croce celtica non la toglierò mai", chiarisce subito Alemanno quando lo intervisto), e con una storia profondamente diversa, però oggi i due leader si riconoscono su molti punti; per questo Gianni Alemanno ha invitato il "compagno" Marco Rizzo a un dibattito sulla Palestina durante la due giorni di fondazione di Indipendenza, il nuovo progetto politico dell'ex sindaco di Roma. E sempre per questo il "compagno" Rizzo ha accettato l'invito del "camerata" Alemanno. Oggi i due leader sono sul palco insieme, si mandano carezze virtuali, giogioneggiano un po' di fronte alla telecamera e fanno battute sui gay alle quale ridono insieme, quando chiedo loro di darsi un abbraccio dopo tutte le parole di stima reciproca e affetto che si sono scambiati in pubblico.
Non solo: Gianni Alemanno e Marco Rizzo hanno un'idea simile sull'attacco di Hamas in Israele ("a saperlo davvero com'è andata…" butta là Rizzo, dopo che sul palco erano già state ospitate tesi che toccavano il complottismo).
Alemanno e Rizzo stanno insieme rispetto all'educazione all'affettività nelle scuole ("una porcata", urla uno degli ospiti chiamati a intervenire sul palco), e Rizzo conferma di essere contrario a percorsi scolastici su sessualità e affettività, poco tempo fa aveva messo in dubbio anche l'esistenza dei cambiamenti climatici.
Alla fondazione del nuovo partito di Alemanno ci sono sigle e siglette: il Popolo delle Partite Iva ("scusami, sono arrivato due ore dopo perché ho perso il treno, non so cosa abbiano detto sul palco", mi dice quando gli chiedo un'intervista), poi c'è lo zoccolo duro dei No Vax ("voi di Fanpage.it avete già scritto di me, ma è meglio non ti dica niente, devi solo sapere che io sono il primo che ha fondato un comitato contro i vaccini"), e poi i No Euro ("ho già una proposta per il ritorno al fiorino", viene scandito dal palco).
Andando indietro nel tempo, invece, la storia di provenienza è comune: Movimento Sociale Italiano, rautiani, cani sciolti di estrema destra, ex Casa Pound come Simone di Stefano e il fratello Davide (il primo anche al tavolo dei "grandi ospiti sul palco"). Di "comunista" (o quel che è) c'è soltanto Marco Rizzo, che però si prende lo sfizio di citare Lenin in chiusura del suo intervento e di ricevere un enorme applauso, perché lo cita soltanto per nome e non per cognome, così la sensazione è che in pochissimi lo abbiano capito.
Riassumendo: a Roma, in un bell'hotel a quattro stelle, oggi si sono ritrovati per Gianni Alemanno e la sua nuova creatura politica: Indipendenza. Da cosa? Da tutto. Pensate un'idea, e loro chiedono indipendenza (dall'Europa, dall'America, dallo Stato, dai poteri forti, dai vaccini, dalla medicina, dall'informazione mainstream, dalla moneta, dal cibo estero, dalle parole estere, dalla tecnologia, dal controllo, dagli altri partiti e potremmo continuare un secolo. Ma non abbiamo così tanto tempo, è nata Indipendenza e "niente sarà più come prima", promettono dal palco.