Crisi Russia-Ucraina, Mosca disponibile a soluzione diplomatica ma Kiev non deve entrare nella Nato
Dopo la visita a Kiev, Luigi Di Maio è volato a Mosca per incontrare il suo omologo russo, mentre proseguono le trattative su più fronti per arrivare a una soluzione diplomatica nella crisi in Ucraina, che vede la Russia da un lato e la Nato dall'altro. "Il ministro Lavrov mi ha riferito che c'è tutta la disponibilità russa a trovare una soluzione diplomatica alla crisi", ha detto il ministro degli Esteri in conferenza stampa, al termine del vertice bilaterale.
"Deve prevalere la diplomazia, il buon senso, la strada maestra per evitare un conflitto che potrebbe generare conseguenze devastanti per l'intero Continente. La pace, che allontana ogni dramma dagli effetti incontrollati, è la direttrice da continuare a seguire, è l'unica via che può condurci a una duratura stabilità. Le armi lascino lo spazio alla diplomazia", ha aggiunto Di Maio. Il ministro però ha anche messo in chiaro: "Siamo però pronti a partecipare, anche se auspichiamo vivamente non sia necessario, ai meccanismi di deterrenza predisposti in coordinamento con i nostri partner europei e atlantici".
L'obiettivo dell'Italia, ha proseguito Di Maio, è quello di evitare le sanzioni, che porterebbero con sé gravi conseguenze economiche per tutti: "La posizione dell'Italia sulle sanzioni è nota: stiamo lavorando per un soluzione diplomatica che significa evitare ogni tipo di sanzioni". Subito la replica, durante la conferenza stampa, del ministro degli esteri russo Sergej Lavrov sul tema delle sanzioni a Mosca: "Non sono applicabili se un solo Paese è contrario. È un principio di solidarietà che noi chiamiamo anche di omertà, ma non credo che l'Italia abbia l'intenzione di fomentare tensioni", ha detto, sottolineando che tra i due Paesi i rapporti economici e di scambio sono buoni.
Lavrov poi è tornato a spiegare le ragioni della Russia, accusando la Nato di fomentare tensioni e destabilizzazioni: "Escalation… de-escalation, non è la terminologia nostra, è un invenzione della propaganda che ormai è diventato un cliché". Parlando poi della data del 20 febbraio, come potenziale momento massimo di escalation, il ministro russo ha aggiunto: "La politica dell'informazione in merito a quello che avviene sul confine ucraino dice che il 20 febbraio accadrà quello che non è accaduto ieri (16 febbraio, giorno in cui il presidente ucraino aveva detto di aspettarsi l'attacco, ndr), ma lo dicono loro, non so cosa significhi, chiedetelo a loro".
Il ministro Lavrov ha poi ribadito come non sarà possibile arrivare a un accordo se non verranno fornite garanzie a Mosca per quanto riguarda l'allargamento dell'Alleanza Atlantica. "L'articolo 10 del Trattato della Nato non dice che qualsiasi Paese può accedere alla Nato, ma che i Paesi della Nato possono invitare un Paese se quell'ingresso darà maggiore sicurezza alla Nato. Se vogliamo essere oggettivi, la risposta si presenta molto evidente… Non siamo noi a fomentare l'escalation", ha detto. E ancora: "Non risolveremo tutti i problemi finché non ci metteremo d'accordo su alcuni punti, è importante non togliere dal pacchetto alcune cose, tra cui il non allargamento e il non dispiegamento a Est della Nato".
Una richiesta, questa, che però è stata giudicata come irricevibile dall'Occidente. Intanto, oggi la Russia invierà una risposta a Washington, in forma sia elettronica che cartacea, per quanto riguarda le proposte di sicurezza avanzate dagli USA: "Oggi invieremo la lettera di risposta agli Usa, sarà resa pubblica perché crediamo indispensabile che le persone possano avere un'idea precisa di ciò che sta accadendo". Secondo Di Maio si tratta d un'ottima notizia: "È un ottimo segnale la risposta annunciata ora da Lavrov".
Di Maio ha quindi ribadito come in questo contesto sia fondamentale attuare gli accordi di Minsk per distendere le tensioni tra Ucraina e Russia: "Riteniamo fondamentale continuare ad incoraggiare tutte le parti ad impegnarsi per la concreta attuazione degli accordi DiMinsk. Sia con riguardo agli impegni assunti sul piano della sicurezza, sia con riguardo alle clausole politiche. Avanzare nella risoluzione della crisi ucraina, dando attuazione graduale agli accordi DiMinsk, è tanto più importante, perché consentirebbe di rilanciare i rapporti tra Ue e Russia". Una linea sostenuta anche da Lavrov: "Non c'è alternativa agli accordi di Minsk", ha detto puntando il dito contro il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che non avrebbe mantenuto gli impegni presi.
Infine Di Maio ha comunicato di aver risposto positivamente all'invito del presidente russo Vladimir Putin a Mario Draghi per una visita a Mosca: "Stiamo coordinando una data per un incontro il prima possibile". Il dialogo con la Russia, ha concluso Di Maio, "è imprescindibile per risolvere la crisi".