Crisi Italia-Francia, Luigi Di Maio : “Su gilet gialli non mi pento, rivendico essere europeista”
Non si pente della sua decisione di incontrare i gilet gialli e, anzi, rivendica di essere europeista e di dover, per questo, dialogare con tutte le parti politiche degli altri Paesi. La posizione di Luigi Di Maio dopo la decisione di Parigi di richiamare il suo ambasciatore in Italia non cambia. In un’intervista al Messaggero, il vicepresidente del Consiglio assicura comunque che “il rapporto di amicizia con il popolo francese non è in discussione. Il presidente Macron si è più volte scagliato contro il governo italiano per motivi politici in vista delle europee”. Per quanto riguarda l’incontro con i gilet gialli, il ministro del Lavoro spiega che è avvenuto in quanto “capo politico del M5s” ed è stato “pienamente legittimo”: “Rivendico il diritto di dialogare con altre forze politiche che rappresentano il popolo francese. Sono europeista. Ed essere in un’Europa senza confini significa libertà anche per i rapporti politici, non solo per lo spostamento delle merci e delle persone”.
Sul caso della nave Diciotti Di Maio ribadisce quanto scritto anche nella lettera inviata insieme alla memoria difensiva del ministro dell’Interno, Matteo Salvini: “La decisione è stata presa dal Governo nella sua interezza. Questo è un dato che deve essere valutato e dipanato dalla Giunta, non se ne può non tenere conto”, afferma il vicepresidente del Consiglio. Che nega la preoccupazione per la recessione e per le stime economiche degli ultimi giorni, durissime per l’Italia: “Le stime sono addirittura in contraddizione tra di loro, mi sembra che stiamo assistendo al teatro dell’assurdo. Vogliamo farci dettare l’agenda da alcune stime che non ci prendono mai? Le nostre misure sono espansive e servono proprio a far crescere il Pil, il reddito di cittadinanza è una rivoluzione per il mondo del lavoro e contribuirà ad iniettare nell’economia reale soldi e forza lavoro”.
Altro punto è il destino del governo dopo le elezioni europee. C’è chi parla di una possibile riflessione sul contratto di governo, se non addirittura una caduta dell’esecutivo: “Dopo le Europee – replica Di Maio – sarà un piacere smentire e sorridere di tutte le ricostruzioni e i retroscena che leggo. Nel frattempo stiamo realizzando il contratto, in modo chiaro, veloce e con un dibattito a volte acceso”.
Proprio del suo alleato di governo, Matteo Salvini, parla il vicepresidente del Consiglio, in merito alle elezioni regionali in Abruzzo che si terranno domenica 10 febbraio: “Salvini in Abruzzo ha scelto Berlusconi e il passato. Questa regione ha bisogno di un cambiamento per proiettarsi nel futuro, non di tornare indietro con le minestre riscaldate. Quello con la Lega è un contratto di Governo che rispettiamo e portiamo avanti. Stiamo ottenendo importanti risultati e dureremo 5 anni”. E secondo Di Maio la decisione di Salvini di correre con il centrodestra unito non è un messaggio nei confronti del M5s: “Questi sono ragionamenti politici che non appartengono più a questa era. Mi fido della parola data”.