Crisi Italia-Francia, Giuseppe Conte prova a placare le polemiche: “Amicizia salda, non si discute”
Dopo la convocazione dell’ambasciatrice italiana a Parigi da parte del governo francese in seguito alle dichiarazioni del vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, ci prova il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a rasserenare gli animi e placare la polemica degli ultimi giorni sul tema dei migranti. In una nota, Conte assicura che la “storica amicizia con la Francia” non viene messa in discussione e che il rapporto tra i due Paesi rimane “forte e saldo a dispetto di qualsiasi discussione politica”. L’intervento del presidente del Consiglio cerca quindi di mettere fine alle polemiche spiegando che il dibattito sui migranti è un tema essenziale nella campagna elettorale delle elezioni europee ormai avviata in vista del voto di maggio.
Per Conte l’Europa sta attraversando una fase “particolarmente critica, schiacciata sotto il peso dei flussi migratori e incapace di esprimere una strategia politica condivisa e solidale”. Per questo motivo, secondo Conte “è legittimo interrogarsi sull’efficacia delle politiche globali che stiamo perseguendo sia a livello di Unione Europea sia a livello di Stati singoli. Questo non vuol dire mettere in discussione la nostra storica amicizia con la Francia, né tantomeno con il popolo francese. Questo rapporto rimane forte e saldo a dispetto di qualsiasi discussione politica”.
Ma l’amicizia con la Francia può vivere di discussioni soprattutto sul tema dei migranti, secondo il presidente del Consiglio, perché “quel che sta accadendo nel Mar Mediterraneo, con le tragedie e la difficoltà di realizzare un approccio strutturale al tema della regolazione e della gestione dei flussi, ci impone di allargare lo spettro della nostra riflessione”. Secondo Conte “la campagna elettorale può costituire, per le forze politiche europee, una buona occasione per confrontarsi su temi e questioni di politica europea ed estera, anche se questi rimettono a scelte operate in epoche ormai lontane”.
Conte chiude la sua nota con una sorta di appello a tutte le forze politiche che compongono l’Ue: “L’Europa deve battere un colpo e intervenire coralmente per sostenere più adeguatamente lo sviluppo economico e sociale dei Paesi africani. Tra gli strumenti utili a perseguire questo obiettivo vi è il Trust Fund per l’Africa, il cui finanziamento risulta del tutto inadeguato. Occorre impiegare maggiori risorse e dedicare maggiori energie a un Continente che deve essere messo in condizione di esprimere appieno le sue enormi potenzialità. Continueremo a lavorare con le istituzioni di governo francesi – oltreché con le Istituzioni europee e con gli altri Paesi – fianco a fianco, nelle varie sedi istituzionali, per trovare soluzioni condivise”.
Anche oggi la polemica non si è placata, con un nuovo intervento di Luigi Di Maio che si è soffermato sulla posizione dei gilet gialli sul tema del franco CFA: "Si vuole far passare il dibattito di questi giorni sul franco CFA come un attacco dell’Italia al popolo francese. Sciocchezze. Il popolo francese è nostro amico. Infatti il dibattito sul franco CFA va avanti da anni anche in Francia ed è anche nelle rivendicazioni del programma dei gilet gialli, come vedete in questa immagine al punto 23", afferma allegando il manifesto del movimento francese. "Noi – prosegue – non rinunciamo alla legittima richiesta in sede di Unione Europea di affrontare il tema dello sfruttamento delle risorse africane e della decolonizzazione dell’Africa".