Crisi in Medio Oriente, il piano per evacuare i 3mila italiani in Libano è già pronto
Per l'imminente rappresaglia iraniana contro Israele, come preannunciato ieri dal sito americano Axios, in risposta all'uccisione del comandante di Hezbollah Fuad Shukr a Beirut martedì scorso e del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, il giorno dopo a Teheran, diversi Paesi hanno invitato i propri concittadini a lasciare il Libano.
Mentre scriviamo le sirene di allarme per i razzi risuonano in diverse città della Galilea occidentale, vicino alla città di Nahariya, secondo quanto riporta il quotidiano ‘The Times of Israel', precisando che al momento non ci sono notizie di impatti o feriti.
Ieri il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha pubblicato un avviso su X: "Visto l'aggravarsi della situazione, invitiamo gli italiani che soggiornano temporaneamente in Libano a non recarsi assolutamente nel Sud del Paese ed a rientrare in Italia con voli commerciali il più presto possibile. Invitiamo altresì i turisti italiani a non recarsi in Libano". Il titolare della Farnesina ha anche convocato i suoi omologhi dei Paesi G7 per "concordare un'azione politica e diplomatica che in extremis possa evitare uno scontro militare". Al termine dell'incontro di ieri, Tajani ha sottolienato: "Invitiamo le parti interessate a desistere da qualsiasi iniziativa che possa ostacolare il percorso del dialogo e della moderazione e favorire una nuova escalation", si legge in una nota, in cui è stata ribadita anche la necessità di portare avanti i negoziati per un cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi.
Il Segretario di Stato americano Anthony Blinken ha confermato ieri ai suoi omologhi dei paesi del G7 che un attacco da parte di Iran e Hezbollah contro Israele potrebbe iniziare già oggi. Blinken ha convocato la conference call per coordinarsi con i più stretti alleati degli Stati Uniti e cercare di generare pressioni diplomatiche dell'ultimo minuto su Iran e Hezbollah per ridurre al minimo la loro rappresaglia contro Israele. Ha sottolineato che limitare l'impatto dei loro attacchi è la migliore possibilità per prevenire una guerra totale.
Il piano di evacuazione degli italiani in caso di emergenza
Ma intanto il piano per proteggere gli italiani presenti in Libano è pronto. In tutto di parla di circa 3mila i civili italiani attualmente in Libano, al netto degli oltre mille militari impiegati in Unifil, mentre altri 200 circa sono a Beirut nella missione bilaterale Mibil. Nelle ultime settimane, il numero dei connazionali civili presenti in Libano si è ridotto, spiega l'Ansa.
Non appena si aggraverà la situazione scatteranno che i piani di evacuazione che i ministeri degli Esteri e della Difesa hanno aggiornato negli ultimi giorni. Si tratta di almeno due navi della Marina militare che si trovano già nell'area, che sarebbero pronte a trasportare gli italiani a casa. Non è escluso l'impiego di una terza nave che in breve tempo potrebbe raggiungere le coste libanesi.