Crisi di governo, Trenta: “Non riaprirei la porta a Salvini, può tradire di nuovo”
"Chi ha tradito una volta lo farà ancora. E a questo punto, la porta della Lega io non la riaprirei". Il passo avanti sul caso open Arms, con lo sbarco dei minori non accompagnati e la chiusura a una nuova alleanza con Matteo Salvini sono fra punti centrali dell'intervista a La Stampa rilasciata dalla ministra della Difesa Elisabetta Trenta, che annuncia anche "tantissime querele" contro gli attacchi subiti sui social.
L'esponente pentastellata, parlando della nave dell'ong spagnola, spiega di essersi "attivata personalmente per risolvere la questione dei minori a bordo". Tra di loro "ci sono due neonati di nove mesi, uno dei quali con problemi respiratori". Dal 13 agosto, "ci siamo coordinati con il presidente Conte, il ministro Toninelli, e abbiamo coinvolto anche Salvini ma lui non ha mai risposto ai nostri messaggi". Pur avendo firmato il decreto sicurezza bis "credo non sia sufficiente – dice Elisabetta Trenta – La fermezza sui confini, la politica dei porti chiusi e dei muri, non funziona di fronte a un fenomeno come quello migratorio. Serve un maggiore coinvolgimento dell'Europa e un intervento massiccio per stabilizzare economicamente e politicamente alcune regioni dell' Africa".
Per le sue posizioni la ministra della Difesa ha subito "attacchi incredibili sui social" ai quali risponderà con "tantissime querele. Abbiamo strumenti per poterci difendere e dobbiamo lottare contro questi strumenti di manipolazione dell' opinione pubblica, utilizzati spesso per destabilizzare un esecutivo". Se Salvini "mi identifica come il nemico da abbattere, vuol dire che sto lavorando bene". Per lei, la prima reazione alla crisi di governo "è stata di grande tristezza. Ci sono ancora così tanti dossier aperti sui quali stavo lavorando, soprattutto per il personale della Difesa, e che temevo di dover abbandonare incompiuti". In questo momento "serve silenzio e tempo per trovare una soluzione. Ho assoluta fiducia nel Presidente Mattarella e nella capacità di negoziazione del premier Conte". Qualsiasi governo arriverà, "dovrà puntare i piedi e al tempo stesso collaborare con l'Europa".