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Crisi di governo 2019

Crisi di governo, la lettera di Di Maio a Conte

Il leader del Movimento Cinque Stelle Luigi Di Maio ha rivolto un affettuoso messaggio di ringraziamento al presidente del Consiglio Conte, rinnovando tutta la stima che il M5S nutre nei suoi confronti: “Qualunque cosa accadrà oggi, sappi che per me e per tutti noi vederti in quel ruolo è stato motivo di orgoglio. Sei una delle scelte di cui vado più fiero nella mia vita”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Nel giorno delle comunicazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte in Senato, giornata decisiva per capire dove porterà questa crisi di governo, il capo politico del Movimento Cinque Stelle Luigi Di Maio scrive su Facebook un messaggio in cui ribadisce la sua linea: pieno sostegno al capo dell'esecutivo Lega-M5S, che ha guidato il Paese negli ultimi 14 mesi. Non si sa ancora quello che succederà nel corso della giornata, se verranno presentate delle risoluzioni e se verranno quindi votate oggi. Ma quel che è certo è che i pentastellati sono decisi a chiudere l'esperienza di governo con la Lega, che ha aperto la crisi di governo.

"Caro Giuseppe, oggi è un giorno molto importante. Il giorno in cui la Lega dovrà rispondere delle proprie colpe per aver deciso di far crollare tutto, aprendo una crisi di governo in pieno agosto, in spiaggia, solo per rincorrere i sondaggi. Oggi, al Senato, i ministri M5S saranno al tuo fianco. Ci presenteremo in aula a testa alta. Tutti, ognuno di noi, sa di stare dalla parte giusta della storia. Qualunque cosa accada, volevo dirti che è stato un onore lavorare insieme in questo Governo. Vorrei sfruttare l’opportunità di questo post per ringraziarti". Inizia così la missiva indirizzata direttamente a Conte. Un messaggio che ha senz'altro il sapore di un commiato, che comunque potrebbe essere momentaneo. Ma questo dipenderà da Mattarella, e dalla fase di consultazioni che potrebbe aprirsi dopo e se Conte presenterà davvero le dimissioni al Colle.

"Quando tutta Italia ha conosciuto Giuseppe Conte, lo ha ha conosciuto come uno dei membri della squadra di Governo del Movimento 5 Stelle. Era il 2 marzo del 2018, io ero candidato Premier e tu mi avevi dato la disponibilità a ricoprire il ruolo di candidato Ministro della Funzione Pubblica. Sono sicuro lo avresti fatto ai massimi livelli e saresti stato il Ministro più amato d’Italia. Ma, diciamocelo, sarebbe stato sprecato. Allora avevamo ben compreso le tue capacità e competenze, non ancora invece la tua profonda umanità. Per fortuna, quando è nato questo Governo, a me e Alfonso Bonafede venne l’idea di proporre te come Presidente del Consiglio di garanzia tra le due coalizioni. In 14 mesi hai salvato l’Italia da due procedure di infrazione, hai rappresentato l’Italia ai tavoli europei ottenendo i margini di bilancio per dare ai cittadini Quota 100 e il Reddito di Cittadinanza. Hai saputo farti amare dagli Italiani soprattutto nelle aree più disagiate del Paese.
Qualunque cosa accadrà oggi, sappi che per me e per tutti noi vederti in quel ruolo è stato motivo di orgoglio. Sei una delle scelte di cui vado più fiero nella mia vita. Sei una perla rara, un servitore della Nazione che l’Italia non può perdere. Forza amico mio!"

Tra le righe di questi complimenti affettuosi del capo politico del M5S non si leggono però anticipazioni di ciò che potrà avvenire in Aula questo pomeriggio. La partita è ancora aperta e nulla è dato per scontato.

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