Clima teso all'interno della maggioranza di Governo in vista delle prossime scadenze parlamentari, con l'attenzione che resta focalizzata sulla delicata situazione numerica alla Camera dei Deputati, con gli equilibri all'interno delle fondamentali Commissioni che sembrano essere mutati radicalmente dopo l'uscita dal Popolo della Libertà degli esponenti di Futuro e Libertà. Proprio ieri il Ministro per la Semplificazione Normativa Roberto Calderoli aveva rilasciato alcune dichiarazioni estremamente importanti sull'orientamento della Lega Nord rispetto alla possibilità che il cammino del "federalismo municipale" subisca un rallentamento, o peggio ancora uno stop definitivo, a causa della risicata maggioranza parlamentare alla Camera e soprattutto delle difficoltà inCommissione.
Una sorta di ultimatum al Presidente del Consiglio, con tanto di previsione sulla data delle elezioni (27 marzo) che si era sommata ai mal di pancia palesati dallo stesso Umberto Bossi (che ieri aveva raccontato delle cimici ritrovate nella sua abitazione), ma che aveva destato non poche preoccupazioni all'interno del centro destra. Nella giornata di oggi, dunque, il Ministro ha preferito tornare sull'argomento, rilasciando un'intervista a Il Sole 24ore
nella quale precisa alcuni concetti, cercando di mitigare il drastico giudizio di ieri ma senza stravolgere il senso ultimo delle sue parole.
"La scadenza originaria in bicamerale sul federalismo municipale era l'8 gennaio ma per la pausa natalizia sono stati concessi i 20 giorni di proroga. La legge 42 pero' prevede una sola proroga ed entro quella data il parere va espresso. Non e' un ultimatum ma o il decreto passa nella settimana che va dal 17 al 23 gennaio oppure non ci sono santi" – anche se va tenuto conto di alcuni numeri che però non possono preoccupare troppo dal momento che – "la bicamerale e' il problema minore perche' ed in caso di pareggio il governo puo' andare avanti lo stesso mentre senza maggioranza nella prima e nella quinta commissione non si governa. E per cambiare la distribuzione all'interno delle commissioni devono cambiare i gruppi parlamentari. Percio' dico a Berlusconi che o recupera i numeri in Parlamento e lo fa in fretta oppure e' meglio andare al voto".