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Elezioni europee 2024

Crippa (Lega): “Macron è folle, Vannacci capace. Lui ostacolo in Ue? Intese non si fanno sui gay”

Andrea Crippa fa il punto sulla Lega, dalle polemiche su Umberto Bossi al mezzo milione di preferenze del generale Vannacci, e sul sistema di alleanze da costruire in Europa all’indomani del voto.
A cura di Redazione
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di Marco Billeci e Annalisa Girardi

Il vicesegretario federale della Lega, Andrea Crippa, prova a mettere a tacere le polemiche su Umberto Bossi all'indomani delle Europee. "Secondo me lui è qualcosa di intoccabile – dice commentando la notizia, diffusa dall'ex parlamentare Paolo Grimoldi, che il Senatur avrebbe votato Forza Italia – È intorno a Bossi che ci sono figure che non c'entrano niente con la Lega, c'è qualcuno che parla per conto di Bossi e che fa del male a lui, al partito, ai militanti e agli elettori". Sempre secondo quanto raccontato da Grimoldi, Bossi avrebbe deciso di non votare il partito che lui stesso ha fondato in quanto si sarebbe sentito "tradito" dalla linea di Matteo Salvini, soprattutto per la decisione di candidare il generale Vannacci. Alla domanda che gli rivolge il giornalista di Fanpage.it – se il partito di Bossi sia diventato quello di Vannacci – Crippa risponde: "No, il partito è il partito. Vannacci ha preso tanti voti perché evidentemente dice cose che pensano tante persone".

Il deputato del Carroccio prosegue affermando che in questa campagna elettorale il generale si sia comportato "in maniera ultra leale" con la Lega. Alla precisazione del cronista, sul fatto che il risultato per la Lega sarebbe stato molto deludente senza il mezzo milione di preferenze che Vannacci ha preso da solo, Crippa ribatte: "Il risultato sarebbe stato inferiore senza le preferenze di tutti i candidati. Sì, 500 mila preferenze sono tante, ma Vannacci è un candidato della Lega e la Lega non dà le golden rule in base alle preferenze. Però valorizza le persone capaci e Vannacci è una persona capace, che ha un pensiero chiaro e compatibile con quello della Lega e che ha preso tanti voti perché il popolo gli ha dato fiducia. Ne avessimo di persone come lui".

Già nelle prime ore dello spoglio dei voti era apparso chiaro che Vannacci fosse stato eletto e che lo attendessero quindi cinque anni tra Bruxelles e Strasburgo nei ranghi di Identità e Democrazia, il gruppo europeo a cui fa riferimento la Lega. Un gruppo che rischia di restare fuori dai giochi sulle maggioranze, visti i veti imposti da alcuni esponenti del Partito Popolare – il primo schieramento al Parlamento europeo – viste le posizioni estremiste, specialmente sui diritti civili, di alcune forze politiche che vi appartengono.

"Vannacci dice le stesse cose che dico io e che dice Salvini. Io non credo che le alleanze in Europa si facciano sugli omosessuali – commenta Crippa – si fanno sul lavoro, agli europei (anche agli omosessuali) interessano i diritti sociali, lo stipendio, il futuro. I diritti civili sono un'ossessione della sinistra che non ha la contezza di cui sono andate le cose".

La Lega, conclude il vicesegretario federale, continua a lavorare per una maggioranza di centrodestra – sul modello italiano – anche in Europa, e auspica che anche gli altri partiti con la stessa sensibilità politica facciano lo stesso, senza andare a cercare alleanze altrove. "Noi sicuramente non votiamo Ursula von der Leyen come presidente della Commissione europea. Un'alleanza con i liberali? Macron è un folle e dove c'è Macron non c'è la Lega. Lavora per la guerra perché evidentemente ci sono degli interessi da portare avanti. Ma io non credo che Macron non rappresenti il pensiero di tutti i liberali. Infatti i suoi elettori l'hanno punito democraticamente".

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