Crimi: “Sì allo ius soli”. Sulla diaria: “M5S restituirà la parte non spesa”
Vito Crimi, capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato, ha partecipato alla trasmissione televisiva “In mezz’ora” di Lucia Annunziata durante la quale ha parlato di diverse questioni che negli ultimi giorni hanno scatenato alcune polemiche. Crimi ha detto la sua, ad esempio, in merito al dibattito sulla cittadinanza agli stranieri nati in Italia ed è tornato sul caso diaria. “Sono a favore dello ius soli”, ha detto il senatore grillino, e nel movimento non c’è alcuna spaccatura su questo. “Ma non vogliamo che si dimentichi che oggi la vera emergenza è quella della crisi economica che produce suicidi e disagi”. E in merito alle leggi sulla cittadinanza Crimi ha aggiunto che “abbiamo già una legge alla quale non riusciamo nemmeno a ottemperare in tempo ma solo con un ritardo di due-tre anni”. Intervistato dalla Annunziata Vito Crimi ha spiegato, ancora una volta, ciò che il Movimento 5 Stelle farà con la diaria. Da parte sua viene ribadito quanto detto già nei giorni scorsi e cioè che sarà rispettato l’impegno preso: “Manteniamo l’impegno, io posso dire a nome dei 53 senatori che restituiremo la parte non spesa, su questo non c’è dubbio”.
Grillo un padre che guida il M5S lontano dai pericoli – Crimi ha anche smentito che la riunione con Grillo a Roma sia da collegare ai problemi legati alla restituzione dei soldi: “Si tratta di un appuntamento mensile, non è tornato per la diaria”. Un Beppe Grillo definito dal senatore “come un padre che accompagna un bambino che cammina ancora carponi e lo guida lontano dai pericoli”. I soldi, ad esempio, sono un pericolo e perciò “devono stare fuori dalla politica”. Da parte del senatore a 5 Stelle arriva una critica anche nei confronti di Silvio Berlusconi, protagonista della manifestazione di ieri a Brescia: “Non mi sembra ci siano state aggressioni da parte del M5S, l’aggressione è stata da parte di Berlusconi all’ordinamento democratico del Paese, quando va in piazza a contestare uno dei tre poteri dello Stato”. Per Crimi quello di Brescia è stato, infatti, “un atto eversivo”.