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Covid rivoluziona la messa di Natale: celebrazioni anticipate, resta coprifuoco alle 22

Il coprifuoco nazionale alle 22 sembra poter restare in vigore anche durante le festività natalizie. Motivo per cui ad adeguarsi dovranno essere anche le chiese, celebrando con qualche ora di anticipo la messa di Natale. Il governo dovrebbe avviare un dialogo sul tema con la Cei, per stabilire i nuovi orari delle messe del 24 dicembre.
A cura di Stefano Rizzuti
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Gesù bambino può nascere un paio di ore prima. Con queste parole il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, ha anticipato la volontà del governo di impedire la celebrazione della messa di Natale alla mezzanotte tra il 24 e il 25 dicembre. L’esecutivo punta ad anticipare di qualche ora le messe natalizie, evitando così il problema del coprifuoco, che potrebbe restare in vigore dalle 22 anche per le festività. Boccia ieri ha detto alle Regioni: “Lo dico da cattolico, non è un’eresia far nascere Gesù bambino due ore prima e immaginare di anticipare di un paio d’ore le messe. Lo sarebbe semmai non occuparci dei malati o dei bisognosi. È quello che ci ha insegnato Papa Francesco”.

Il coprifuoco alle 22 e il nodo messe

Il problema principale per le messe dipende dal coprifuoco. Che a livello nazionale dovrebbe restare alle 22, anche durante le festività natalizie. E anche alla viglia di Natale e a Capodanno. Lo ha detto chiaramente in questi giorni Roberto Speranza, ministro della Salute: “Allo stato, il coprifuoco alle 22 vale anche per la Messa della vigilia”. Ma comunque, ha assicurato, “una valutazione sarà fatta nei prossimi giorni”. Se verrà confermato il blocco dei movimenti alle 22, sempre più probabile, non si potrà di certo derogare per le messe. Che dovrebbero quindi essere anticipate.

A che ora si terranno le messe di Natale

Le messe di Natale potrebbero quindi essere anticipate di qualche ora. Non solo due, come dice Boccia. Ma forse tra le 18 e le 20, permettendo così di rispettare il coprifuoco senza problemi a chiunque voglia partecipare. La Cei, al momento, non ha ancora ricevuto notizie ufficiali dal governo o dalla ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, che già aveva mediato per la ripresa delle messe dopo la prima ondata. Non è detto che la Conferenza episcopale italiana accetti l’idea di anticipare le messe natalizie. Ma è pur vero che in molte zone d’Italia la messa di Natale si celebra già alle 22.

In ogni caso il governo non vuole imporre nulla, ma preferisce trattare. La partita dipende ovviamente dal coprifuoco. Se verrà confermato il blocco alle 22 non si potrà derogare per le messe. Se venisse posticipato per la vigilia di Natale il discorso sarebbe diverso, anche se al momento questa ipotesi sembra esclusa. Il coprifuoco, infatti, viene considerato l’unico modo per evitare i cenoni e le feste a Natale con tanti invitati. Non si potrà mettere nessun obbligo né si potranno fare controlli in casa, quindi bisogna evitare gli spostamenti, secondo il ragionamento seguito dal governo. Motivo per cui sembra difficile che salti il coprifuoco e che venga concessa una deroga per le messe.

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