Covid, quali sono le Regioni italiane in zona ‘rosso scuro’
Pochi giorni fa la Commissione europea aveva annunciato la possibile introduzione di zone ‘rosso scuro', in cui si registra un elevato livello di rischio di contagio. In queste aree verrebbero di conseguenza disposte misure anti Covid più stringenti, come test prima di eventuali viaggi, anche se necessari, e quarantena dopo l'arrivo.
Anche a causa delle diverse varianti del coronavirus, presenti in questo momento in Europa, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna e Veneto, insieme alla Provincia autonoma di Bolzano, sono le Regioni italiane sotto la lente di Bruxelles, che potrebbero presto diventare ‘rosso scuro', con l'obbligo di test e quarantena per i cittadini che intendono spostarsi tra i Paesi Ue.
La notizia arriva dopo una prima simulazione sugli ultimi dati raccolti dall'Ecdc, risalenti al 17 gennaio scorso, in base ai quali è stata disegnata la nuova mappa del contagio in Europa mostrata in anteprima dal commissario europeo per la Giustizia, Didier Reynders durante la conferenza stampa di oggi. Se dunque questi primi dati fossero confermati, queste Regioni finirebbero in una fascia di rischio più alta perché presentavano un numero cumulativo di casi superiore a 500 ogni 100 mila abitanti negli ultimi 14 giorni. Nel dettaglio, il Friuli-Venezia Giulia presentava un tasso di 768 casi ogni 100 mila abitanti, la Provincia autonomia di Bolzano 696, il Veneto 656 e l'Emilia-Romagna 528.
"Purtroppo, le valutazioni si basano soprattutto sull'incidenza settimanale (sui positivi ogni 100mila abitanti), senza mettere questo dato in correlazione ai numeri di test effettuati, ovvero il numero test ogni 100mila abitanti. Seguendo questa logica una regione che non effettua test non avrebbe problemi, perché avrebbe un'incidenza di zero", lamenta il governatore altoatesino Arno Kompatscher. La giunta provinciale domani valuterà possibili nuove misure e un eventuale invito a usare mascherine Ffp2.