Covid, per uscire dall’isolamento non serve più un tampone negativo: le nuove regole per il 2023
Cinque giorni di isolamento e poi, se i sintomi sono spariti da almeno due giorni, via libera senza tampone. La circolare del ministero della Salute emanata ieri conferma le novità sulla gestione della pandemia: per far terminare l'isolamento non servirà più un tampone negativo.
Le nuove norme sono contenute nel testo del decreto Rave, che la Camera ha convertito in legge il 30 dicembre, poche ore prima che perdesse di validità. Le modifiche, per quanto riguarda la risposta del governo al Covid-19, sono state fatte durante il passaggio della legge in Senato. La circolare del ministero della Salute, quindi, serve a chiarire come funzioneranno ora le cose.
Le nuove regole per la fine dell'isolamento da Covid-19
Come si legge nel documento, in caso di persone risultate positive al coronavirus che sono sempre state asintomatiche, l'isolamento finirà dopo 5 giorni dal primo test positivo, senza bisogno di fare un secondo tampone. In più, per le persone asintomatiche dall'inizio, l'isolamento può finire anche prima dei 5 giorni, facendo un tampone che risulti negativo. Per esempio, se una persona fa un tampone che risulta positivo oggi, e non sviluppa mai i sintomi, già domani (o tra due/tre/quattro giorni) può fare un secondo tampone, e se questo è negativo, l'isolamento finisce subito.
Se si tratta di persone positive che hanno avuto dei sintomi, invece, la durata minima dell'isolamento è comunque di 5 giorni, ma i sintomi devono essere spariti da almeno 2 giorni. Anche in questo caso, dopo la scomparsa dei sintomi non sarà necessario avere un tampone negativo.
Ci sono delle eccezioni. Per le persone immunodepresse, l'isolamento potrà avere fine dopo un periodo minimo di 5 giorni, e sarà comunque sempre necessario fare un tampone antigenico rapido o un tampone molecolare che risulti negativo. Nel caso degli operatori sanitari, non c'è una durata minimo dell'isolamento, ma la persona deve essere asintomatica da almeno due giorni ed è obbligata a fare un tampone che risulti negativo.
La circolare chiarisce che ci sono delle regole specifiche per quel che riguarda i cittadini che sono arrivate dalla Cina. Se una persona risulta positiva entro 7 giorni dopo il suo arrivo dalla Cina, valgono regole più stringenti: isolamento di almeno 5 giorni, e per uscirne bisogna essere senza sintomi da almeno 2 giorni e fare un tampone negativo.
In tutti i casi, per chi non ha fatto un tampone negativo, alla fine dell'isolamento è obbligatorio portare una mascherina FFP2 per alcuni giorni: fino al decimo giorno dalla data del primo tampone positivo, o della comparsa dei sintomi. Si raccomanda anche, a chi non ha fatto un tampone negativo per terminare l'isolamento, di evitare persone ad alto rischio e ambienti affollati.
Vale la pena di ricordare che, quando si parla di tamponi, si fa sempre riferimento a tamponi antigenici rapidi o molecolari, fatti da farmacie o strutture sanitarie. I tamponi fai-da-te fatti in casa non valgono, né per essere considerati ufficialmente positivi al coronavirus, né per uscire dall'isolamento.
Cosa fare in caso di contatto stretto con una persona positiva
Anche nel caso di contatto stretto con una persona positiva, la nuova circolare del ministero della Salute spiega come cambiano le regole. Chi è stato a stretto contatto con un caso positivo deve rispettare un regime di autosorveglianza – ovvero deve indossare una mascherina FFP2 quando si trova al chiuso o in caso di assembramenti – per 5 giorni dalla data del contatto. Se in questo periodo si manifestano dei sintomi che potrebbero ricondursi al Covid, si consiglia di fare un tampone antigenico o molecolare.
Le regole sono, ancora una volta, leggermente diverse per gli operatori sanitari: questi, in caso di contatto stretto con una persona positiva, dovranno rispettare il regime di autosorveglianza e, in più, fare un tampone ogni giorno, fino al quinto giorno dall'ultimo contatto.