Covid, Lucia Azzolina: “Non è solo la sanità a salvare vite umane, ma anche la scuola”
La ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina, risponde agli studenti, che hanno tantissime domande da farle. La numero uno di viale Trastevere si è resa disponibile ad ascoltare gli alunni delle scuole italiane tramite una diretta Facebook della pagina Italian Digital Revolution – Aidr. "Anche io voglio che la scuola sia in presenza, non solo da ministro ma da ex insegnante – risponde agli studenti collegati – la scuola salva vite umane, non è solo la sanità a salvare vite". La scuola non si può pensare di farla "dietro ad un pc", la didattica a distanza "non può andare avanti per tanto tempo, anche gli studenti delle superiori hanno diritto di tornare a scuola in presenza". Non si può pensare di tornare ad una scuola precovid, secondo la ministra: "Dobbiamo ripensare la didattica del ventunesimo secolo, dobbiamo immaginare una didattica digitale in classe, perché i nostri studenti parlano questa lingua e noi come personale scolastico dobbiamo adeguarci al tempo che passa, anzi dovremmo essere più veloci".
"La scuola che immagino io – spiega Azzolina ai ragazzi – è una scuola che ha insegnanti preparati, che investe dei soldi e poi c'è l'occasione storica del Recovery fund che porterà diversi miliardi per la scuola, che verranno investiti e utilizzati su più fronti, e tutto questo ci permetterà di diminuire finalmente il numero di alunni per classe e di combattere il fenomeno della dispersione scolastica". Poi la ministra si concentra sul nodo trasporti, che spaventa molto in vista del rientro in classe: "Stiamo lavorando insieme alle Regioni sui temi dei trasporti e dei test rapidi: sono già partiti i tavoli con i prefetti che aiuteranno a risolvere le criticità che ci sono sul fronte dei trasporti e poi, come ministero, abbiamo chiesto una corsia preferenziale nelle Asl per dare risposte rapide ai dirigenti".
Secondo la ministra i protocolli di sicurezza all'interno delle scuole "stanno funzionando", ma "bisogna far di tutto perché la scuola sia in presenza, perché la scuola non è solo apprendimento ma socialità, anche con la mascherina". Rivolgendosi direttamente agli alunni, Azzolina spiega: "So che tanti studenti stanno facendo delle proteste gentili, stanno chiedendo al mondo degli adulti di occuparsi ancora più di loro, dobbiamo entrare nell'ottica che questo è un momento difficile, ma soltanto stando insieme e facendo squadra potremo uscirne". Poi torna un termine che si è sentito spesso ripetere ultimamente: "In qualche modo gli studenti e le studentesse sono stati simbolo di resilienza, sono stati quelli che hanno imparato più velocemente le regole e le hanno applicate, a volte le hanno anche insegnate agli adulti".