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Covid 19

Covid in Italia, Speranza: “Manteniamo regole esistenti ma acceleriamo coi richiami del vaccino”

Il ministro della Salute Roberto Speranza a Che tempo che fa sulla quarta ondata Covid: “In Italia numeri migliori del resto d’Europa, ma mantenere alta l’attenzione. Accelerare con i vaccini in vista di settimane difficili all’orizzonte”.
A cura di Ida Artiaco
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"Da diverse settimane in Europa peggiora la pandemia di Covid-19. Era qualcosa di atteso, la stagione invernale è più complicata, perché si sta al chiuso e c'è maggiore facilità di contagio. Ma i numeri dell'Italia sono più bassi, anche se c'è crescita del contagio che deve portare tutti ad alzare l'attenzione. Come? In primis con la somministrazione dei richiami del vaccino". Comincia così l'intervento del ministro della Salute, Roberto Speranza, questa sera ospite alla trasmissione di Rai 3 Che tempo fa. Il ministro ha sottolineato che "le istituzioni stanno facendo la loro parte, ma anche le persone sono determinanti. In questo momento le precauzioni, come uso della mascherina e distanziamento, sono decisive".

Appello alla vaccinazione e al richiamo

Poi, passa a fare direttamente un appello alla vaccinazione: "La vera differenza con gli altri paesi europei la fa il tasso di vaccinazione – ha sottolineato Speranza -. I numeri dell'Italia sono positivi, abbiamo superato l'84% della popolazione over 12 che hanno completato il ciclo vaccinale. Ma non dobbiamo accontentarci. Ogni vaccino in più è uno scudo solido contro settimane non semplici all'orizzonte. Ma i nostri dati sono buoni anche perché siamo stati più prudenti con le misure, anche per quanto riguarda l'arrivo dall'estero. In Europa abbiamo fatto una intesa che consente di circolare col Green pass, importante è mantenere questo. Il vaccino è arma fondamentale, i tamponi hanno limiti ma questa scelta tutela la mobilità". Ha portato come esempio anche quello degli stadi: "Se negli altri paesi la capienza è del 100%, noi siamo arrivato all'80% e non abbiamo intenzione di cambiarla". Anche "la mascherina è fondamentale per ridurre la possibilità di contagio. La raccomandazione è di usarla anche all'esterno in caso di assembramento".

Sì alle cure anche per i no vax: lo dice la Costituzione

Su ulteriori restrizioni in arrivo, il ministro ha aggiunto che "adeguiamo le nostre indicazioni alla curva epidemiologica. Oggi stiamo facendo scelta di accelerazione sui richiami. Abbiamo bisogno che le persone dopo sei mesi vadano a farsi il richiamo, che ci può consentire di alzare il livello di protezione. Faremo sulla base della curva le valutazioni necessarie. Per la fascia 40-60 anni si può già prenotare dose che può essere somministrata dal primo dicembre in poi". Se ci sarà una stretta nei confronti dei no vax ha dichiarato: "La stragrande maggioranza degli italiani ha colto l'importanza della vaccinazione, abbiamo avuto oltre 18mila prime dosi solo venerdì. Voglio ringraziare chi si è convinto e ha superato la paura. La nostra Costituzione ci dà messaggio non negoziabile: il nostro è sistema universalista, anche i no vax devono essere curati".

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