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Covid, il piano per evitare chiusure da oggi a Natale

Il governo è fiducioso sulla possibilità di evitare una chiusura generalizzata delle attività a Natale. Ma per garantire una maggiore socialità durante le feste è necessario accelerare sulle terze dosi, mantenere il green pass e tutte le altre misure, come le mascherine e il distanziamento. Entro dicembre poi dovrebbe arrivare anche la proroga dello stato d’emergenza.
A cura di Annalisa Cangemi
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Secondo il sottosegretario alla Salute Pier Paolo Sileri, da ora fino a Natale è inevitabile "prevedere altre vittime e altri ricoverati tra i non vaccinati. Ma gli ospedali non dovrebbero andare in affanno". Ma il membro del governo è ottimista: "Possiamo confidare in un Natale sereno. Grazie ai tanti che si immunizzano e grazie al green pass", che resterà obbligatorio ovunque, ancora per molti mesi. In un'intervista al "Corriere della Sera" spiega che la linea dura scelta dal governo – la certificazione verde non esiste in quasi nessun Paese, permette di immaginare festività natalizie con una maggiore socialità rispetto all'anno scorso. Ma in questo piano la terza dose diventa un tassello irrinunciabile, così come la vaccinazione degli under 12. Fondamentale poi mantenere il distanziamento sociale (anche se questo non è più obbligatorio al cinema o al teatro) e le mascherine al chiuso e nei luoghi in cui c'è il rischio di assembramenti.

Dello stesso avviso anche l'immunologo Mantovani, che oggi sempre al Corriere della Sera dice, a proposito della terza dose dice: "L'immunità di gregge è irraggiungibile, ma possiamo puntare a un'immunità di famiglia, soprattutto in vista del Natale. I dati sugli operatori sanitari sono chiari: chi è vaccinato non porta il virus a casa". Secondo il professore non ci sono rischi per la salute: "Non c'è alcun aumento della tossicità", sottolinea.

Fiducioso anche il presidente del Css e coordinatore del Cts, Franco Locatelli, che prevede un Natale "più sociale" di quello del 2020. Le previsioni positive sono strettamente legate alla campagna vaccinale, che ora include anche le dosi booster per over 60, fragili, ospiti e personali delle Rsa, personale sanitario. Al momento sono quasi 2 milioni i cittadini che hanno già effettuato il richiamo. Ma le categorie indicate per la dose aggiuntiva potrebbero aumentare a breve, magari includendo anche i cinquantenni, il personale scolastico e le forze dell'ordine.

E naturalmente uno strumento immancabile sarà il green pass, che probabilmente resterà in vigore fino a giugno. La durata della certificazione verde per i vaccinati è stata estesa a 12 mesi, ma come ha spiegato il ministro della Salute Speranza la durata del pass si conta a partire della terza dose per chi si sottopone al richiamo. Si accelera quindi con la somministrazione della terza dose, come ha chiesto il commissario all'emergenza Figliuolo: per poter ricevere il richiamo basta prenotare un appuntamento, online o via telefono, in uno dei tanti hub regionali. Quelli che sono stati chiusi momentaneamente dovranno riaprire. Il commissario Figliuolo ha infatti chiesto non solo di riattivare i centri per ora in stand-by, ma anche di coinvolgere i medici di base e i pediatri, affinché chiamino direttamente i cittadini che devono ricevere la dose booster. Il generale Figliuolo ha inoltre chiesto ai governatori di "garantire la possibilità aggiuntiva di accedere alla vaccinazione direttamente presso gli hub vaccinali senza prenotazione", un'ipotesi che verrà vagliata non appena sarà allargata la platea dei soggetti indicati per il richiamo.

Proroga stato d'emergenza

A dicembre poi potrebbe arrivare anche il rinnovo dello stato d'emergenza, in scadenza a fine anno. Per il momento si parla di una decisione prematura, secondo quanto ha spiegato il governo, ma si tratta di una proroga praticamente scontata. Il prolungamento della misura potrebbe avvenire con un provvedimento ad hoc, oppure con un emendamento in uno dei testi in discussione in Parlamento.

Via libera ai viaggi a Natale

Le dichiarazioni degli scienziati secondo le previsioni della Coldiretti, daranno impulso ai viaggi e agli spostamenti, che durante le vacanze natalizie del 2020 non erano permessi, per via dei dpcm e delle zone rosse, che impedivano il passaggio da una Regione all'altra. 10 milioni di italiani saranno quindi incentivati a partire per raggiungere amici e parenti, secondo quanto stima l'associazione.

L'anno scorso ad essere bloccati dalle misure anti Covid sono stati oltre all'80% degli italiani che avevano scelto come meta principale la Penisola anche il 20% che – sottolinea la Coldiretti – aveva deciso di varcare il confine. Tra le destinazioni turistiche a pagare il prezzo più alto era stata la montagna con 3,8 milioni di italiani che non avevano potuto raggiungere le piste da sci, con conseguenze sull'intero indotto delle vacanze in montagna. Proprio dal lavoro di fine anno dipende buona parte della sopravvivenza delle strutture agricole che con le attività di allevamento e coltivazione, sottolinea la Coldiretti, svolgono un ruolo fondamentale per il presidio del territorio contro il dissesto idrogeologico, l'abbandono e lo spopolamento.

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