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Covid 19

Covid, governo ha prorogato lo stato d’emergenza fino al 30 aprile: cosa vuol dire e cosa comporta

Il Consiglio dei ministri che si è tenuto ieri sera non solo ha approvato le nuove norme anti-Covid, ma ha anche prorogato lo stato d’emergenza per il Coronavirus fino al 30 aprile (la precedente scadenza era quella del 31 gennaio), così come consigliato dal Comitato tecnico scientifico. Vediamo cosa significa e cosa comporta questa proroga.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il Consiglio dei ministri ha prorogato lo stato d’emergenza per il Coronavirus fino al 30 aprile 2021. Nel vertice di ieri sera, durante il quale è stato approvato il decreto contenente le nuove misure anti-Covid, i ministri rimasti in sella dopo le dimissioni delle esponenti di Italia Viva hanno prorogato lo stato d’emergenza dichiarato per la prima volta a fine gennaio 2020. Come si legge nella nota di Palazzo Chigi inviata al termine del Cdm, lo stesso Consiglio dei ministri, “su proposta del presidente Giuseppe Conte, vista la nota del ministro della Salute e il parere del Comitato tecnico scientifico, ha deliberato la proroga, fino al 30 aprile 2021, dello stato d’emergenza dichiarato in conseguenza della dichiarazione di ‘emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale’ da parte della Organizzazione mondiale della sanità (Oms)”. Il Comitato tecnico-scientifico, in realtà, aveva invitato il governo a prorogare lo stato d’emergenza oltre la data di aprile, arrivando fino al 31 luglio, ultima data entro cui è prorogabile senza un passaggio parlamentare.

Che cos’è lo stato d’emergenza

Lo stato d’emergenza viene dichiarato per permettere al governo e alla Protezione Civile di avere poteri speciali e straordinari, che consentono di agire con maggiore rapidità in caso di eventi particolarmente critici, come può essere, per esempio, un terremoto. Il governo e la Protezione Civile possono operare in deroga alle disposizioni vigenti, stanziando inoltre una somma iniziale per i primi interventi. Somme che possono essere stanziate allo stesso scopo anche successivamente. Attraverso la dichiarazione dello stato d’emergenza il governo può anche legiferare con ordinanze in deroga alle disposizioni di legge, rispettando i limiti previsti dalle norme vigenti. Per questo motivo il governo ha deciso molto spesso di ricorrere all’uso dei dpcm e delle ordinanze ministeriali, in deroga a quanto solitamente previsto in casi normali.

La proroga dello stato d’emergenza Covid-19

La dichiarazione dello stato d’emergenza per il Coronavirus risale al 31 gennaio del 2020: la sua prima scadenza era prevista dopo sei mesi, il 31 luglio 2020. Quando è stato dichiarato per la prima volta lo stato d’emergenza non si era ancora a conoscenza della circolazione del virus in Italia. Il 29 luglio il governo aveva rinnovato lo stato d’emergenza fino al 15 ottobre: a questa proroga ne è seguita un’altra fino al 31 gennaio. Arrivando così all’attuale limite, che il Cdm ha appena prorogato. La proroga è possibile, secondo le regole previste sulla durata dello stato d’emergenza, fino al 31 luglio 2021. Dopo questa data, comunque, resterà la possibilità di prorogare ulteriormente lo stato d’emergenza, ma l’iter diventa più complicato. Al momento, infatti, la proroga può essere deliberata dal Consiglio dei ministri senza bisogno di ulteriori passaggi. Dopo il 31 luglio, invece, per il rinnovo servirà un apposito decreto e un passaggio parlamentare, con approvazione delle due Camere.

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