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Covid 19

Covid, governatori Lega chiedono revisione parametri colori: “Governo non può incolpare Regioni”

I presidenti di Regione della Lega chiedono al governo di rivedere i parametri utilizzati per valutare il rischio epidemiologico da Covid-19 e la conseguente suddivisione in fasce gialle, arancioni e rosse: “Il governo non può ad ogni problema esimersi da responsabilità e incolpare le regioni”, scrivono Fedriga, Fontana, Solinas, Spirlì, Tesei e Zaia.
A cura di Stefano Rizzuti
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Dopo lo scoppio del caso Lombardia, con il mistero dei dati modificati e del passaggio da zona rossa ad arancione, i presidenti di Regione della Lega tornano a chiedere una revisione dei parametri e delle procedure per stabilire il colore dei singoli territori in base al rischio epidemiologico. Gli esponenti della Lega inoltrano nuovamente “la richiesta di una revisione immediata delle procedure” utilizzate per indicare il colore delle Regioni e le suddivisioni in zone gialle, arancioni e rossi. Una richiesta che servirebbe, a giudizio dei presidenti di Regione firmatari, ad “affrontare con serenità maggiore una grave situazione". Le firme sono quelle di Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia, di Attilio Fontana (Lombardia), di Christian Solinas (Sardegna), di Nino Spirlì (vicepresidente e reggente della Regione Calabria), di Donatella Tesei (Umbria) e di Luca Zaia (Veneto).

Le Regioni chiedono al governo di prendersi tutte le responsabilità, modificando i criteri come richiesto da loro stessi: “Il governo non può ad ogni problema esimersi da responsabilità e incolpare le regioni”, scrivono con un riferimento che sembra proprio a quanto avvenuto in Lombardia. Riferimento ancora più esplicito in un altro passaggio della richiesta: “Il sistema può avere conseguenze devastanti sulla vita delle persone e sull'economia, come nel caso della Lombardia, quindi è necessario il massimo rigore nell'analisi dei dati”.

La richiesta di revisione viene inoltrata direttamente al governo: “Ci aspettiamo da Conte e Speranza un atto di realismo e maturità nei confronti dei cittadini e delle istituzioni. Il clima degli insulti non fa bene a nessuno. Ribadiamo la volontà di una leale collaborazione su tutti i temi, dai vaccini alle misure per contrastare la diffusione del virus, ma ci aspettiamo dall’esecutivo lo stesso spirito e volontà per il bene del Paese e di tutti i cittadini”. Già a novembre le Regioni avevano richiesto, su spinta proprio di Fedriga, una revisione dei parametri utilizzati per stabilire la suddivisione dei territori in diverse fasce.

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