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Elezioni politiche 2022

Covid e vaccini rimangono ai margini della campagna elettorale: cosa c’è nei programmi dei partiti

Il tema della pandemia continua a rimanere ai margini della campagna elettorale. Nei programmi elettorali quasi non si parla di contrasto alla diffusione del virus e di campagna vaccinale in previsione dell’autunno.
A cura di Annalisa Girardi
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In Italia si continuano a registrare ogni giorno migliaia di casi Covid. Solo nelle ultime ventiquattro ore erano oltre 20 mila. Eppure il tema della pandemia continua a rimanere ai margini della campagna elettorale. Al di là del recente botta e risposta tra Giorgia Meloni e Roberto Speranza, nei programmi elettorali quasi non si parla di contrasto alla diffusione del virus e di campagna vaccinale in previsione dell'autunno.

Ad aver detto più chiaramente di altri cosa intende fare, è stata la leader di Fratelli d'Italia, che ha scritto sui social: "Sul piano sanitario, Speranza ha completamente fallito. Con Fratelli d’Italia e con il centrodestra: istituzione di una commissione d’inchiesta sulla gestione della pandemia e nessuna reintroduzione del Green Pass". Quindi la risposta del ministro della Salute uscente: "Cara Giorgia, vedo che le tue invettive somigliano sempre più a quelle dei No Vax. Perché non facciamo un bel confronto sulla sanità io e te dove e come vuoi? Ti candidi a governare l’Italia. È giusto che tutti sappiano cosa pensi davvero della campagna di vaccinazione". Ma andiamo a vedere nello specifico, al di là delle polemiche elettorali, cosa hanno inserito i partiti nei loro programmi quando si tratta di Covid e vaccini.

Iniziamo dal Partito democratico. La pandemia viene sì citata diverse volte nel programma, ma più che altro per descrivere i fattori che hanno portato alla difficile situazione socio economica attuale e al tempo stesso ricordare l'importanza della dimensione europea, che è appunto stata determinante nel contrasto al coronavirus. Ma proposte su come affrontare possibili recrudescenze, non ci sono. Si parla in generale di rafforzare il sistema sanitario e della gestione della spesa sul settore. Nessuna menzione quindi a piani pandemici o a come verranno affrontate possibili nuove ondate. Non si discute nemmeno della campagna vaccinale.

Le cose non vanno meglio nel programma del Movimento Cinque Stelle. La pandemia viene citata unicamente due volte, una volta però il riferimento è a quella energetica. In tema Covid si parla solo di una generica riforma del titolo V della Costituzione in modo da riportare la salute sotto la completa gestione dello Stato, limitando quindi l'autonomia delle Regioni in tal senso.

Veniamo al centrodestra. Il programma comune di Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia si limita a sottolineare come il contrasto alla pandemia debba avvenire attraverso la promozione di comportamenti virtuosi, senza andare però a comprimere le libertà individuali. Non si parla della campagna vaccinale. Tuttavia, a dare qualche dettaglio in più ci pensano i documenti programmatici di Lega e Fratelli d'Italia.

Nel programma della Lega si parla spesso di pandemia. Anche qui però, come nel caso dei dem, più che altro per descrivere come la situazione economica e sociale sia peggiorata negli ultimi due anni. Tuttavia dal punto di vista sanitario si mettono in chiaro un paio di cose. Innanzitutto si propone di superare l'obbligo vaccinale, puntando più che altro su una campagna di informazione. Si sottolinea poi anche la necessità di tutelare la persona in caso di reazioni avverse al vaccino, attraverso la previsione di un indennizzo da parte dello Stato. Sempre in merito alle misure di sicurezza, si afferma che mai più si tornerà alla didattica a distanza nelle scuole.

Anche nel documento di Fratelli d'Italia si dice un chiaro no all'obbligo vaccinale, preferendo invece una campagna di informazione e promozione del vaccino. Questo è l'unico programma in cui viene nominato esplicitamente il Green Pass: non solo si rifiuta la possibilità di tornare a usare lo strumento nel caso ipotetico di recrudescenza del virus, ma si afferma anche l'intenzione di costituire una commissione di inchiesta sulla gestione medica ed economica della pandemia, così come sulle reazioni avverse al vaccino.

Infine, il programma di Azione e Italia Viva parla di una generica ridefinizione delle competenze di Stato e Regioni in materia sanitaria, di un piano straordinario per le liste d'attesa e di rendere strutturale lo smart working per i lavoratori fragili.

Nessun (o quasi) programma elettorale dice però qual è l'intenzione dei partiti se saranno al governo e se il virus dovesse riprendere a correre in Italia. Nessuno dice come verrà affrontato l'autunno e come sarà organizzata la campagna vaccinale.

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