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Covid, crollano morti e ricoveri ma 12 milioni di persone non hanno la quarta dose: i dati Gimbe

Dal nuovo monitoraggio settimanale della fondazione Gimbe sull’andamento del Covid in Italia, emergono due aspetti: da una parte, scendono i numeri di nuovi positivi, decessi e ricoveri in ospedale. Dall’altra parte, però, 12 milioni di persone fragili non hanno ancora fatto la quarta dose di vaccino.
A cura di Luca Pons
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Nell'ultima settimana tutti gli indicatori del Covid calano: meno positivi, meno ricoveri negli ospedali e meno morti. La somministrazione della quinta dose è avviata e accelera. Ma c'è una fascia importante della popolazione – 12 milioni di persone – che non ha la copertura della quarta dose: si tratta di persone over 60, fragili o immunocompromessi, operatori sanitari e ospiti delle Rsa. Il nuovo monitoraggio della fondazione Gimbe sull'andamento del Covid in Italia dà un quadro della situazione attuale nel Paese.

Giù i nuovi positivi, ma si fanno anche meno tamponi

Il numero di nuovi positivi in Italia, nel periodo dal 3 al 9 febbraio, scende ancora: 30.901 nuovi casi di Covid-19, contro i 34.377 della settimana precedente. "Si conferma un ulteriore calo", anche se i numeri sono "ampiamente sottostimati", ha commentato il presidente della fondazione Gimbe Nino Cartabellotta. "I nuovi casi calano del 10,1%", con una media di "poco oltre 4mila casi al giorno".

I nuovi casi scendono nella maggior parte delle Regioni italiane: aumentano in Sardegna, dove c'è un +25.9%, in Valle D'Aosta (+12,5%), nelle Marche (+12,2%), in Toscana (+2,5%) e leggermente anche nella Provincia autonoma di Trento (+0,4%). Il calo più pronunciato, invece, è quello del Molise, dove i nuovi positivi scendono del 51,9%. Per quanto riguarda le province, i nuovi contagi salgono in 36 casi e spicca il territorio di Sassari, dove c'è quasi un raddoppio del numero di nuovi positivi: +91,5%. In nessuna provincia, comunque, l'incidenza supera i 500 casi per ogni 100mila abitanti.

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La diminuzione dei nuovi positivi è legata anche a un numero sempre più basso di tamponi. Cala ancora il numero di test effettuati: -8,1%, sono stati 547.026 in tutto. È sceso in particolare il numero di tamponi rapidi (-9,9%), mentre i test molecolari sono calati dell'1,2%.

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Il tasso di positività, cioè la quantità di tamponi positivi sul totale di quelli effettuati, è sceso dal 5,3% al 5% per i tamponi molecolari e dal 5,9% al 5,8% per gli antigenici rapidi.

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In molte Regioni la terapia intensiva non ha pazienti Covid, calano anche i decessi

Guardando alla situazione degli ospedali, "continua a scendere il numero dei ricoveri sia in area medica (-6,8%) che in terapia intensiva (-8,9%)", ha spiegato il direttore operativo di Gimbe Marco Mosti. I posti letto occupati in terapia intensiva da pazienti Covid scende a 163 (erano 347 il 12 dicembre). Negli altri reparti, i ricoverati sono 3.459 (il picco, sempre il 12 dicembre, era stato di 9.764).

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Il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti Covid – cioè la quantità di pazienti Covid-19 sul totale delle persone ricoverate – è del 5,4% nei reparti normali (si va dallo 0,6% del Molise al 17,7% dell'Umbria) e dell’1,6% in terapia intensiva. In questo caso, in molte Regioni il tasso è allo 0% (Basilicata, Molise, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia Autonoma di Trento e Valle d'Aosta), mentre il dato più alto è il 4% dell'Emilia Romagna.

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Anche il numero di morti cala ulteriormente. Sono 279 nella settimana presa in esame. La media è di 40 decessi al giorno, mentre nel periodo precedente era di 64 morti ogni giorno.

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Vaccini, parte la quinta dose ma due su tre non hanno fatto la quarta

Per quanto riguarda i vaccini, sono ancora 6,4 milioni le persone che potrebbero ricevere un vaccino immediatamente ma non l'hanno fatto.  Questo numero è pari all'11,1% della popolazione vaccinabile, e il territorio dove la percentuale è più alta è la Provincia autonoma di Bolzano (14,6%).

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La terza dose vede un calo nel numero di somministrazioni nella settimana dal 3 al 9 febbraio: sono 415 al giorno in media, mentre erano 625 la settimana prima. La copertura della terza dose, comunque, è dell'84,8% a livello nazionale. Il dato più alto è in Lombardia (88,8%) e il più basso in Sicilia (78,7%). Le persone che potrebbero riceverla subito sono 5,92 milioni, mentre 1,32 milioni di persone che non l'hanno fatta devono aspettare perché sono guarite da meno di 120 giorni.

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La quarta dose è un punto dolente: 12 milioni di persone non l'hanno ancora fatta e potrebbero riceverla subito, su una platea totale di 19 milioni di persone. Nella settimana scorsa sono state fatte 3.223 somministrazioni al giorno in media, in calo rispetto alle 4.549 del periodo precedente. La copertura nazionale è del 31% – meno di uno su tre in base alla platea ufficiale, che però non viene aggiornata dal 17 settembre 2022. Ci sono forti differenze tra le Regioni, si va dal 14% della Calabria al 44,4% del Piemonte.

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È iniziata anche a pieno regime la somministrazione della quinta dose, che è rivolta a una platea di 3,1 milioni di persone. Finora, l'ha ricevuta mezzo milione di persone. La media nell'ultima settimana è stata di 1.996 somministrazioni ogni giorno, in leggero aumento rispetto alle 1.960 del periodo precedente. Il tasso di copertura nazionale, attualmente, risulta del 14,5%: dal 4,8% della Campania al 27,1% del Piemonte.

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