Covid, crollano le quarte dosi di vaccino e i morti tornano ad aumentare: il monitoraggio di Gimbe
Nell'ultima settimana è continuato il "crollo delle somministrazioni" di quarte dosi di vaccino anti-Covid che "prosegue da oltre un mese". A segnalarlo è stato Nino Cartabellotta, presidente della fondazione Gimbe, nel nuovo monitoraggio settimanale sul Covid-19 in Italia. Nonostante gli altri indicatori vadano bene, infatti – i nuovi positivi sono in calo, così come i ricoveri – le quarte dosi continuano a rallentare da settimane. E negli ultimi sette giorni sono tornati ad aumentare anche i decessi: 299, contro i 279 della settimana precedente.
Giù i nuovi positivi, anche se il numero è sottostimato
Come detto, è in calo il numero di nuovi positivi. Nella settimana tra il 10 e il 16 febbraio sono stati 28.347, contro i 30.901 dell'analisi precedente: è un calo dell'8,3%. Si tratta di un numero "ampiamente sottostimato", ha sottolineato Cartabellotta, data la diffusione dei tamponi fai-da-te e il calo dei tamponi fatti in farmacia.
I tamponi totali (esclusi quelli fai-da-te) nella settimana sono scesi a 536.080, un -2% rispetto alla settimana prima. In particolare i tamponi rapidi sono diminuiti del 6,5%, un calo compensato in parte dall'aumento del 14% per i molecolari. È sceso anche il tasso di positività, cioè il numero di tamponi risultati positivi sul totale: da 5% al 4,2% per i molecolari, dal 5,8% al 5,7% per i rapidi.
Tornando ai numeri suoi nuovi positivi, i casi di contagio sono diminuiti in quasi tutte le Regioni, ma ci sono state quattro eccezioni: Lazio (+1,2%), Campania (+2,1%), Friuli-Venezia Giulia (+2,5%) e infine Molise (+7,7%). Il calo più pronunciato è stato nelle Marche, dove i nuovi casi sono scesi di quasi un terzo (-31,9%). Quello più lieve in Basilicata, dove il numero di positivi rilevati è sceso del 3,4%. Tra le province, i casi sono aumentati in 25 casi, e soprattutto a Sondrio (+57,1%), Rieti (+38,4%) e Trapani (+37,4%). La diminuzione, tra le altre 78 province, è stata più forte a Macerata (-53,4%), Ragusa (-52,6%) e Vibo Valentia (-48,1%).
Meno ricoverati in ospedale, ma i morti da Covid tornano a salire
Guardando ai ricoveri in ospedale, la situazione è in miglioramento. Il numero di persone ricoverate con sintomi in area medica è sceso del 7,5% (259 persone in meno). I posti letti occupati sono passati da 9.764 (il picco raggiunto circa due mesi fa, il 12 dicembre) a 3.200. In area medica, il tasso di occupazione – cioè il numero di letti occupati da pazienti Covid sul totale – è al 5%, con picchi del 15% in Umbria.
Lo stesso vale per la terapia intensiva, dove è diminuito il numero di pazienti complessivo (9 in meno, pari a un calo del 5,5%). Dall'apice di 347 posti occupati, registrato sempre ili 12 dicembre, si è arrivati oggi a 154. Il tasso di occupazione, in questo caso, è all1,6%. In diverse Regioni i reparti di terapia intensiva non hanno alcun paziente Covid (Basilicata, Marche, Molise, Provincia autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento e Valle D'Aosta), mentre il dato più alto è in Emilia-Romagna (3,6%).
Si registra un aumento, invece, nei decessi. I morti per Covid-19 nell'ultima settimana sono stati 299. È un aumento del 7,2% rispetto alla settimana precedente, quando erano stati 279. In media, si parla di circa 43 morti al giorno, contro i 40 della precedente rilevazione.
Quarte dosi di vaccino sempre più lente, meno di uno su tre l'ha fatta
Per quanto riguarda le vaccinazioni, la copertura delle prime dosi di vaccino anti-Covid in Italia è all'88,8%. Ci sono circa 6,43 milioni di persone che potrebbero fare la prima dose immediatamente, ma ancora non l'hanno fatta. La percentuale di non vaccinati è la più alta nella Provincia autonoma di Bolzano (14,7%) e la più bassa nella Provincia autonoma di Trento (7,4%).
È su alti livelli anche la copertura della terza dose di vaccino, che è arrivata all'87,3% della platea. Coloro che potrebbero riceverla, ma non l'hanno fatta, sono 6,04 milioni di persone secondo le analisi di Gimbe. A questi si aggiungono 1,2 milioni di persone che sono guarite da meno di 120 giorni e, quindi, devono aspettare per poter ricevere la terza dose.
Il punto dolente della campagna vaccinale, come accade da diverse settimane, è la quarta dose. La platea che dovrebbe riceverla è composta dalle persone particolarmente vulnerabili o esposte al Covid-19: over 60, fragili e immunocompromessi, personale sanitario e ospiti delle Rsa. Il numero complessivo di persone è stimato a 19,1 milioni, ma il dato non viene aggiornato dal 17 settembre 2022. Tra queste persone, comunque, 13,1 milioni non l'hanno ancora ricevuta, quindi il tasso di copertura è piuttosto basso: 31,1% in media nazionale (meno di uno su tre), un dato che va dal 14% della Calabria al 44,6% del Piemonte. Nell'ultima settimana, in media sono state somministrate 2.279 quarte dosi al giorno, in ulteriore calo del 31% rispetto alle 3.304 della settimana precedente.
Infine, la quinta dose, che è rivolta a circa 3,1 milioni di persone (over 60, fragili e immunocompromessi, ospiti delle Rsa). La somministrazione si è avviata tra settembre e ottobre dello scorso anno, e la copertura attualmente è del 14,8% a livello nazionale. Anche in questo caso, ci sono forti differenze regionali, dal 5% della Campania al 28% del Piemonte. Le somministrazioni nell'ultima settimana sono rallentate: 1.576 al giorno in media, rispetto alle 2.032 della rilevazione precedente.