Covid, cosa potrebbe cambiare per i tamponi: diagnosi e guarigione anche con quelli rapidi
Una novità che potrebbe completamente cambiare il sistema di testing dei contagiati (o dei presunti tali): il ministero della Salute, guidato da Roberto Speranza, sta pensando di parificare i test rapidi antigenici a quelli molecolari. Ovvero, per farla semplice, di far rientrare i tamponi rapidi tra quelli direttamente validabili, senza necessità di un ulteriore tampone molecolare per confermare la positività al Covid-19. Questo permetterebbe di avere una diagnosi definitiva (di malattia o di guarigione) semplicemente con un test rapido antigenico. Secondo quanto annuncia Repubblica, nei prossimi giorni dovrebbe arrivare una circolare del ministero della Salute per cambiare le regole attualmente vigenti. Una scelta giustificata anche dall’Ecdc, European center for disease control, che ha cambiato la definizione di caso di infezione e tra le tipologie di esame ha inserito anche quello antigenico.
I tamponi rapidi e i tamponi molecolari
I tamponi rapidi dovrebbero così entrare nel conteggio quotidiano riportato dal ministero giorno per giorno. Oggi, in teoria, in quel conteggio rientrano solamente i tamponi molecolari, anche se ci sono Regioni che già fanno rientrare quelli rapidi, come avviene per esempio nel Lazio. A novembre si è arrivati a oltre 250mila tamponi giornalieri, un dato sceso nettamente sotto i 200mila negli ultimi giorni. Questo, spiega ancora la Repubblica, sia perché la circolazione del virus è ridotta rispetto a qualche settimana, sia perché alcune Regioni hanno iniziato a fare sempre più tamponi rapidi, riducendo il numero dei molecolari. È il caso, per esempio, del Veneto, dove i test rapidi effettuati sono tantissimi ma non vengono conteggiati.
Test antigenico anche per dichiarare un paziente guarito
La circolare dovrebbe permettere di considerare un paziente contagiato semplicemente se è positivo al rapido, senza bisogno di un tampone molecolare di conferma. Attualmente, infatti, in caso di positività a un test antigenico è poi necessario essere sottoposti anche a un tampone molecolare. Una procedura prevista anche perché si ritiene alto il rischio che ci siano falsi positivi. Cambiare questo sistema permetterebbe di ridurre l’attesa per i cittadini, garantendo più kit per il tampone molecolare. Infine, la circolare del ministero potrebbe prevedere la possibilità di utilizzare il test rapido anche per dichiarare guarito il contagiato, quindi sottoponendolo a tampone antigenico per permettergli di terminare il periodo di quarantena.