Covid, Casellati contro esperti e virologi: “Hanno detto tutto e il contrario di tutto”
La presidente del Senato attacca direttamente gli scienziati che si sono alternati, settimana dopo settimana e mese dopo mese, nei talk show televisivi, nelle interviste dei giornali e in generale sui media. L'obiettivo, senz'altro, era nobile: rassicurare la popolazione nel corso della pandemia di Covid e spiegare cosa stava succedendo. Il risultato, però, secondo Maria Elisabetta Alberti Casellati, è stato molto diverso: "In questo terribile anno di pandemia e isolamento con un affollamento mediatico di esperti e virologi, che hanno detto tutto e il contrario di tutto su pretese basi scientifiche e che, nella loro contraddittorietà, hanno finito con l'alimentare il fai da te dei cittadini".
Casellati è intervenuta aprendo la cerimonia di inaugurazione del Prix Italia 2021, dove ha parlato della potenzialità dei media: "Inevitabilmente si aprono nuovi interrogativi sul ruolo etico – ha spiegato – Ovvero, sulla necessità di accompagnare lo sviluppo di questi fondamentali canali di comunicazione a un loro uso sempre più responsabile e prudente, nel difficile equilibrio tra infodemia, fake news e ridondanza di un'informazione sempre più accessibile, tempestiva e spesso incontrollata". Per questo motivo "l'accuratezza delle notizie e la loro corretta divulgazione diventano i principali indici di qualità".
La pandemia di Covid è il tema centrale dell'intervento della presidente del Senato e soprattutto come l'informazione abbia, ora più che mai, un ruolo fondamentale "pure nella complessa campagna vaccinale che stiamo affrontando su scala mondiale". Secondo Casellati è "un'opportunità per liberarci dall'incubo del Covid che ha invece rischiato di essere gravemente compromessa da notizie che, specie per i toni allarmistici con cui spesso venivano divulgate, hanno provocato dubbi e paure, condizionando persino, in molti casi, la scelta di non vaccinarsi". Per questo motivo bisogna chiedersi "quale dovrà essere il ruolo dei media nella ricostruzione della cultura" dopo la pandemia di Covid.