Covid, allarme di Gimbe: “C’è ottimismo eccessivo, eliminare mascherine al chiuso sarebbe un errore”
Crollano tutti gli indicatori, tranne uno: le vittime del Covid. Il bilancio del monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe di questa settimana, rileva come siano diminuiti sia i ricoveri in terapia intensiva (meno 11,2%) che quelli con sintomi (meno 7,7%), ma anche il numero di persone in isolamento domiciliare (meno 22,3%) e i nuovi contagi (meno 27,9%). Così come gli attualmente positivi (meno 22,2%). I morti per Covid, invece, sono sostanzialmente stabili rispetto alla settimana precedente (più 0,2%). Sappiamo bene che è l'ultimo indicatore ad abbassarsi, ma mentre l'Italia e il mondo sono ormai ripartiti verso l'uscita dalla pandemia, nell'ultima settimana – nel nostro Paese – sono morte 2.587 persone.
Crollano i nuovi vaccinati tra gli over 50 e i bambini
Nella scorsa settimana, quella che viene considerata nel monitoraggio e va dal 2 all'8 febbraio, sono diminuiti ulteriormente i nuovi vaccinati contro il Covid: 186.744 rispetto ai 278.940 della settimana precedente (meno 33,1%). Tra questi il 41,8% è rappresentato dalla fascia tra i 5 e gli 11 anni: 77.985, in netta flessione rispetto alla settimana precedente (meno 35,2%). E nonostante il 15 febbraio entri in vigore l'obbligo di super green pass sul lavoro per gli over 50 (e l'obbligo vaccinale sia già in vigore), continuano a calare anche i nuovi vaccinati tra gli ultracinquantenni: 47.951 (meno 41,6% rispetto alla settimana precedente). In generale, però, va detto che sono in calo un po' tutte le fasce. Anche perché la soglia della popolazione italiana vaccinata è veramente molto alta: l’85,4% della popolazione – più di 50 milioni di persone – ha ricevuto almeno una dose di vaccino contro il Covid.
L'allarme di Cartabellotta: "Attenzione all'eccesso di ottimismo e disinformazione"
A chiudere il monitoraggio della Fondazione, c'è un commento del presidente Nino Cartabellotta, che avvisa: "Siamo nella fase discendente della quarta ondata, ma la riduzione della circolazione del virus è sovrastimata da una minore attività di testing, il calo della pressione sugli ospedali è lento e spesso irregolare e la curva dei decessi ancora non accenna a scendere". Secondo il medico, però, "a fronte di elevate coperture vaccinali, booster incluso, e dell’arrivo della primavera, i dati legittimano un cauto ottimismo finalizzato al graduale allentamento delle misure". Ma attenzione: "Con l’avvicinarsi della scadenza dello stato di emergenza si stanno insinuando nel dibattito scientifico e politico termini che nulla hanno a che vedere con la situazione attuale – sottolinea Cartabellotta – dalla circolazione endemica del virus addirittura all’imminente fine della pandemia". Si tratta di "distorsioni della realtà molto pericolose, perché eccesso di ottimismo e disinformazione se da un lato non aiutano a contrastare l’esitazione vaccinale, dall’altro rischiano di legittimare decisioni azzardate e rischiose, come la decadenza dell’obbligo di mascherina negli ambienti chiusi".