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Covid-19, a chi è raccomandato il vaccino e come prenotarlo: la nuova circolare del ministero

La nuova campagna vaccinale contro il Covid-19 avrà il via nelle prossime settimane. In una nuova circolare, il ministero della Salute ha raccomandato una dose a over 60, persone fragili, donne incinte e operatori sanitari, tra gli altri. Le prenotazioni saranno gestite dalle Regioni tramite piattaforme online.
A cura di Luca Pons
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Vaccini contro il Covid-19 raccomandati a over 60, donne in gravidanza, lungodegenti, fragili e operatori sanitari, tra gli altri: queste le indicazioni del ministero della Salute, che in una nuova circolare ha dato le indicazioni per una nuova dose gratuita di richiamo. La campagna vaccinale avrà il via in autunno e inverno 2024/2025, dopo che in estate c'è stato un aumento dei casi. Si utilizzeranno dei vaccini adatti a contrastare la variante JN.1, con richiamo annuale. A gestire le prenotazioni dovranno essere le Regioni, con piattaforme online.

Per chi è raccomandato il vaccino, l'elenco completo

Come detto, la vaccinazione è aperta e gratuita per tutti ma è raccomandata soprattutto ad alcune categorie:

  • persone di età pari o superiore a 60 anni,
  • ospiti delle strutture per lungodegenti,
  • donne che si trovano in qualsiasi trimestre della gravidanza
  • donne nel periodo ‘postpartum', comprese le donne in allattamento

E ancora:

  • operatori sanitari e sociosanitari addetti all'assistenza negli ospedali, nel territorio e nelle strutture di lungodegenza
  • studenti di medicina, delle professioni sanitarie che effettuano tirocini in strutture assistenziali
  • tutto il personale sanitario e sociosanitario in formazione
  • persone dai 6 mesi ai 59 anni di età compresi, con elevata fragilità, in quanto affette da patologie o con condizioni che aumentano il rischio di Covid-19 grave

Insomma, in linea con le raccomandazioni del passato, dovrebbe tutelarsi contro gli effetti più gravi del Covid soprattutto chi rischia di patire le conseguenze peggiori. Per i bambini dai se mesi ai quattro anni (compresi) che non hanno già completato un ciclo primario di vaccinazione, né hanno avuto il Covid in passato, bisognerebbe fare altre due dosi dopo la prima: per la seconda bisognerà aspettare tre settimane dopo la prima, e per la terza otto settimane dopo la seconda.

È possibile co-somministrare il vaccino anti-Covid insieme ad altri, come quello antinfluenzale, a meno che non ci siano indicazioni d'uso o specifiche valutazioni cliniche che lo impediscono.  La nuova circolare, firmata dalla capo dipartimento Prevenzione Maria Rosaria Campitiello e dal direttore generale Francesco Vaia, specifica che "aver contratto una infezione da SARS-CoV-2, anche recente, dopo il precedente richiamo, non rappresenta una controindicazione alla vaccinazione". Nessun problema, quindi, per chi ha avuto il Covid dopo il suo ultimo vaccino. L'importante è che siano passati almeno tre mesi dall'ultima vaccinazione.

Dove vaccinarsi e come prenotare

Al momento il vaccino disponibile che contrasta al meglio la nuova variante è il Comirnaty JN.1, prodotto da BioNTech/Pfizer: è adatto a tutti, dall'età di sei mesi in su. Il vaccino è già stato approvato sia dall'agenzia europea del farmaco, Ema, sia dalla suo controparte italiana Aifa. Sul sito dell'Aifa si trovano tutte le informazioni disponibili. È già partita la consegna del vaccino alle Regioni, che quindi in molti casi dovrebbero già averne delle dosi a disposizione.

La circolare del ministero si è rivolta anche alle Regioni, raccomandando di "implementare le più opportune misure organizzative" per estendere al massimo la campagna vaccinale: si potranno coinvolgere i medici e pediatri di famiglia, le farmacie, gli ospedali, e anche le strutture per lungodegenti per aumentare le adesioni. Ciascuna Regione, poi, deve "rafforzare le attività di comunicazione e informazione", oltre a "rendere possibile ai cittadini la prenotazione della vaccinazione anti Covid-19 tramite piattaforma regionale online". Chi vuole vaccinarsi, quindi, dovrà cercare la piattaforma della propria Regione, come in molti casi è avvenuto già negli scorsi anni.

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