Costa a Fanpage.it: “Obbligo vaccinale a scuola è ancora un’opzione, possibile green pass per Pa”
Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, esponente di Noi con l'Italia, in un'intervista a Fanpage.it spiega che la questione dell'obbligo vaccinale per gli insegnanti non è stata del tutto accantonata. Al momento almeno l'85% del personale scolastico è stato vaccinato, e secondo il membro del governo è possibile che questa percentuale cresca ancora, per effetto del green pass obbligatorio per i docenti, imposto dall'ultimo decreto Covid. Ma se questo non dovesse bastare il governo valuterà l'opportunità di introdurre l'obbligo vaccinale per la categoria.
Dopo le prime proteste dei sindacati della scuola potrebbero esserci modifiche al green pass? Per esempio una riduzione delle multe i per i presidi che non controllano oppure diminuire le sanzioni in caso di inadempienza da parte degli insegnanti?
Credo che dobbiamo guardare con attenzione l'obiettivo che vogliamo raggiungere in questo caso. Se l'obiettivo è riprendere l'anno scolastico in presenza, nella consapevolezza che non possiamo più permettere ai nostri ragazzi di perdere ulteriore tempo prezioso, allora credo che l'uso del green pass per il personale scolastico, con le sanzioni previste, sia uno strumento funzionale. Poi il governo ha sempre dimostrato anche in passato di tenere aperte interlocuzioni e percorsi condivisi, però credo che il punto non sia l'entità della sanzione, ma bisogna stimolare e convincere chi ancora non si è immunizzato. Io ero e sono favorevole all'introduzione dell'obbligo vaccinale per il personale scolastico. Ma siamo in presenza di un governo che tiene insieme sensibilità diverse, e il green pass è stato il punto di mediazione.
A che punto sono le vaccinazioni del personale scolastico? È possibile avere i dati?
Oggi almeno l'85% del personale scolastico è vaccinato, è un elemento molto positivo. Il commissario Figliuolo ha scritto più lettere per sollecitare le Regioni, chiedendo loro di fornire i dati precisi del personale non vaccinato. Aspettiamo che le Regioni ci rispondano, entro il 20 di agosto speriamo di avere i numeri reali, per capire anche la vera entità del problema.
Pensa che il governo potrebbe imporre la vaccinazione obbligatoria per i docenti, se la situazione epidemiologica dovesse peggiorare?
I problemi devono essere affrontati quando si presentano. L'esecutivo in questi mesi si è dato una serie di obiettivi che poi sono stati raggiunti. Avevamo detto che avremmo raggiunto le 500mila dosi al giorno, e così è stato. Avevamo detto che entro fine luglio saremmo arrivati al 60% dei cittadini vaccinati, e ci siamo riusciti. Abbiamo introdotto il green pass per il personale scolastico, in queste settimane che ci separano ancora dall'inizio dell'anno scolastico io sono convinto che una buona fetta di questo 15% provvederà alla vaccinazione. È chiaro che qualora il problema dovesse persistere, se dovessero esserci delle difficoltà nell'applicazione del green pass, credo che l'obbligo vaccinale non sia un tema escluso definitivamente dal tavolo. Ma l'obbligo vaccinale è sempre l'ultima ratio, prima di arrivarci bisogna provare altre forme di persuasione.
È vero che nella maggioranza c’è chi pensa di mandare in dad gli studenti non vaccinati?
In questo governo convivono culture diverse, il presidente Draghi ha sempre saputo trovare una mediazione. Nessuno il prossimo anno deve andare in dad, noi dobbiamo garantire lezioni in presenza a tutti i nostri ragazzi. Anche la decisione del commissario all'emergenza di aprire da lunedì la vaccinazioni per i giovani senza prenotazione sarà utile. Il nostro Paese, non dimentichiamolo, è fra i primi tre Paesi al mondo per percentuale di ragazzi nella fascia 12-19 anni vaccinati. Il 43% ha già ricevuto la prima dose e il 25% ha completato il ciclo di vaccinazione, e nelle ultime due settimane c'è stato un incremento del 40%.
Sandra Zampa ha proposto di allargare il green pass anche a supermercati e centri commerciali. È questo l’orientamento del governo?
Noi abbiamo sempre fatto valutazioni specifiche, e quando abbiamo introdotto l'obbligo vaccinale lo abbiamo fatto pensandolo per determinate categorie, come nel caso del personale sanitario. Credo che con il passare del tempo altre valutazioni su alcune categorie vadano fatte, soprattutto per quelle che sono a stretto contatto con un numero elevato di persone. La questione dei supermercati è un tema su cui occorre fare una riflessione. Ma oltre a questo io direi che, se è vero che siamo in un percorso di ritorno graduale alla normalità, dobbiamo creare le condizioni affinché anche i nostri uffici pubblici tornino a lavorare in presenza. Noi abbiamo realtà in cui ancora oggi l'ufficio anagrafe del Comune lavora a distanza, e questo crea non poche difficoltà ai cittadini, che hanno il diritto di usufruire di tutti i servizi dell'amministrazione pubblica.
Potrebbero esserci nuove restrizioni? Per esempio estendendo l’uso del green pass per le consumazioni al bancone?
A oggi il quadro epidemiologico non impone una scelta simile. La consumazione al bancone rispetto a una consumazione al tavolo è più rapida, c'è un'esposizione temporale minore, questa è la valutazione scientifica che è stata fatta.
I sindacati, in questo caso Fiom Cgil, si chiedono perché l’obbligo di green pass o di vaccino dovrebbe valere solo per chi va in fabbrica, ma non sui mezzi di trasporto o in Parlamento. Cosa rispondete?
Per quanto riguarda l'uso del green pass nelle aziende io ho quest'impressione: siamo in una situazione in cui i sindacati sarebbero d'accordo, i lavoratori sarebbero d'accordo, i datori di lavoro sarebbero d'accordo. Mi pare allora che il problema sia che nessuno vuole prendersi la responsabilità di introdurre la misura. Credo che attraverso un percorso condiviso si possa arrivare a una giusta soluzione. Per quanto riguarda il green pass in Parlamento io non ho nulla in contrario, non trovo criticità. Sarebbe abbastanza singolare che la politica imponesse il green pass, mettendone in evidenza i lati positivi, e poi non lo utilizzasse nelle sedi in cui la politica prende le decisioni.
Il coordinatore del Cts Locatelli ha detto che in autunno serviranno mascherine Ffp2 per bus e treni. Farete una norma ad hoc?
Non voglio smentire Locatelli, ci mancherebbe altro. Ma penso che questa pandemia ci abbia insegnato a non fare troppe previsioni, perché la situazione va affrontata di settimana in settimana. Tutto dipenderà dal grado di immunizzazione che avremo raggiunto in autunno. Vaccinare i giovani è importante non solo per garantire il ritorno in classe, ma perché vaccinare i giovani ci consente di non far circolare più il virus, e quindi di evitare che si diffondano nuove varianti. Ma qualora a ottobre ci fosse bisogno di emettere nuovi provvedimenti per gestire al meglio la situazione saremo pronti a emanare nuove misure.
Quando stimate potrebbe essere raggiunto il traguardo dell’80% della popolazione italiana vaccinata?
Io sono convinto, così come il commissario Figliuolo, che entro fine settembre si possa raggiungere il traguardo dell'80% della popolazione italiana vaccinata. Basta affidarsi alla matematica. Mentre parliamo 35 milioni di cittadini hanno completato il ciclo vaccinale e 38 milioni di cittadini hanno ricevuto la prima dose. Se, come prevedibile, tutti riceveranno anche la seconda somministrazione, vuol dire che per arrivare a 43 milioni mancano 5 milioni. Se consideriamo i 15 giorni rimanenti di agosto e i 30 di settembre, significa che basterebbe fare 100mila inoculazioni al giorno, di prime dosi, per raggiungere l'obiettivo.
Credo che dei non vaccinati solo una piccola quota sia no vax, penso che per la maggior parte si possa fare un'opera di recupero e sensibilizzazione. Per far questo penso non sia utile la radicalizzazione del dibattito o la contrapposizione, serve invece dare messaggi positivi. A favore dei vaccini mi pare che ci sia una voce univoca nella comunità scientifica. Basta dire che da febbraio a oggi il 99% dei morti erano cittadini non vaccinati o che non avevano completato il ciclo; basta dire che nel 97% dei casi chi è vaccinato non finisce in terapia intensiva; il 90% dei malati in terapia intensiva oggi sono cittadini non vaccinati. Tutti, al di là delle posizioni personali, dobbiamo affidarci alla scienza.