Cospito resta al 41 bis, Nordio: “Prendiamo atto”. Salvini: “Con minacce non si cambiano sentenze”
Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha "preso atto" della decisione della Corte di Cassazione – che ha confermato il regime di 41 bis per Alfredo Cospito, l'anarchico in sciopero della fame da oltre quattro mesi – e ha aggiunto: "Come più volte illustrato in Parlamento, essa attiene al procedimento giurisdizionale di competenza esclusiva della magistratura nella sua piena autonomia e indipendenza". Quello del Guardasigilli, però, non è l'unico commento arrivato in queste ore. Durissimo il leader della Lega, ministro e vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini: "Non saranno violenza o minacce a cambiare leggi e sentenze".
"Le intimidazioni e le violenze non piegano lo Stato: Cospito rimane, correttamente, in regime di 41 bis – ha commentato il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, che è finito al centro della polemica per aver trasmesso dei documenti al collega Donzelli proprio su Cospito – La Cassazione ha scritto la pagina definitiva. Abbiamo sempre difeso le istituzioni democratiche dalle violenze del terrorismo, senza alcuna indulgenza e senza farci intimorire. Oggi la Cassazione conferma che vi erano tutti i presupposti giuridici per il mantenimento del carcere duro a carico di Cospito".
Il segretario del Partito Democratico Enrico Letta – probabilmente all'ultima uscita pubblica nel suo ruolo, alla manifestazione in sostegno dell'Ucraina – ha commentato: "Non faccio nessuna valutazione. È una decisione della magistratura e le decisioni della magistratura vanno rispettate". Per Forza Italia ha parlato il capogruppo alla Camera Alessandro Cattaneo: "Ogni decisione sul detenuto Cospito, da ultimo quella della Cassazione rispetto al 41 bis, è stata assunta nel pieno rispetto delle garanzie della persona, come è giusto e doveroso che sia in uno Stato di diritto. Per questo, lo Stato non arretrerà né si lascerà condizionare dalle nuove e gravissime minacce degli anarchici".
"La decisione della Cassazione fa calare definitivamente il sipario sulla richiesta di sospensione del regime di detenzione duro 41 bis per l'anarchico Alfredo Cospito – è il commento del capogruppo alla Camera di Fratelli d'Italia, Tommaso Foti – A nulla sono valse le intimidazioni e le minacce subite in questi mesi ai danni delle Istituzioni. Nel ribadire la necessità di abbassare i toni di uno scontro che ha registrato episodi di violenza inaccettabili, lo Stato conferma di non indietreggiare di un passo di fronte alle provocazioni". A Foti ha replicato Luana Zanella, capogruppo dell'alleanza Verdi e Sinistra: "È una decisione molto dura di cui prendiamo atto in attesa di conoscere le motivazioni della sentenza. Tommaso Foti dice che è calato il sipario ma in democrazia non si chiude mai il sipario, le istanze democratiche non sono mai dei muri".
Dal Terzo polo Maria Elena Boschi, di Italia Viva, ha sottolineato: "Sono decisioni che la legge rimette alla magistratura che ha valutato tutti gli elementi a disposizione. Noi siamo chiamati a rispettare la decisione della magistratura, a prescindere dalle valutazioni di carattere umano e umanitario nei confronti di una persona che sicuramente è in un momento di difficoltà di salute fisica oggettiva".