Cospito, Forza Italia critica Donzelli, Mulè a Fanpage.it: “Attacco a parlamentari Pd si poteva evitare”
Il caso Donzelli, che ieri ha divulgato nel suo intervento in Aula le intercettazioni ambientali del Dap tra mafiosi e l'anarchico Alfredo Cospito, rischia di creare crepe nella maggioranza. Si terrà a breve l'informativa del ministro della Giustizia Nordio, e tutte le forze politiche si aspettano un chiarimento.
Intanto la Procura di Roma ha aperto un fascicolo d'inchiesta in relazione alle dichiarazioni del deputato di Fratelli d'Italia, in seguito a un esposto presentato dal parlamentare Angelo Bonelli. Nell'esposto si ipotizza il reato di rivelazione ed utilizzazione di segreti d'ufficio, perché appunto sarebbero state rese pubbliche delle captazioni ambientali realizzate dall'amministrazione penitenziaria, che il sottosegretario alla Giustizia Delmastro ha ammesso di aver passato al collega di partito Donzelli, sostenendo che in quelle informazioni non vi fosse nulla di secretato. "Non ho dato documenti, Donzelli mi ha fatto delle domande e gli ho risposto, non penso ci sia inopportunità, lo faccio tutti i giorni con tutti i deputati", ha spiegato Delmastro.
Per Forza Italia Donzelli ha però sbagliato a puntare il dito contro gli esponenti del Pd, Orlando, Serracchiani, Verini e Lai, che hanno avuto un colloquio in carcere con Cospito, nel pieno esercizio delle proprie funzioni di parlamentari. Donzelli li ha accusati di aver "incoraggiato" Cospito, in sciopero della fame da 105 giorni,"nella battaglia" contro il 41 bis.
Per quelle parole Donzelli non si è scusato, e ha anzi rincarato la dose: "Paradossale che i parlamentari del Pd, invece di spiegare perché sono andati a trovare Cospito e cosa pensano del 41 bis, attacchino me", e ha aggiunto che non intende lasciare il suo incarico di vicepresidente del Copasir, come chiedono le opposizioni.
"La Procura farà il suo lavoro, siccome è stata sollecitata da un esposto, era doveroso aprire un fascicolo, ma non significa nulla rispetto alle responsabilità – ha detto a Fanpage.it Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia, che al momento dell'intervento di Donzelli guidava i lavori dell'assemblea – Aspettiamo che faccia tutti gli approfondimenti, poi a seconda delle conclusioni agiremo di conseguenza. È un atto dovuto, va nella direzione di fare chiarezza. Magari già oggi pomeriggio il ministro Nordio ci darà altri elementi, per cui la vicenda sarà ancora più chiara".
"Ma un conto è l'accertamento penale, un altro conto è la valutazione politica, per cui la connessione di quegli episodi alla visita dei parlamentari del Pd a Cospito ha elevato ulteriormente uno scontro che si poteva evitare", ha detto Mulè a Fanpage.it. "Il fatto che Donzelli abbia messo in correlazione diretta i colloqui di Cospito con esponenti della ‘Ndrangheta e della Camorra, con la visita dei parlamentari dem, ha scatenato la reazione del Pd, perché è un sillogismo che rifiutano. Questo intervento è stato se non inopportuno quantomeno è andato al di là di una normale accusa politica. Se dici ai parlamentari del Pd che sono conniventi con la mafia e i terroristi, anche se in forma dubitativa, è chiaro che provochi una reazione come quella che c'è stata ieri in Aula. Si tratta comunque di una posizione di Fratelli d'Italia, che non impegna il governo o la maggioranza, una posizione sulla quale, come è normale che sia, ci sono all'interno della coalizione sensibilità diverse, sul metodo, sui modi".
"Sulla divulgazione di quelle conversazioni in carcere aspettiamo invece quello che ci dirà Nordio, poi valutiamo. Bisogna capire che grado di riservatezza c'era. Alla luce di quello che dirà il ministro Nordio sarà tutto più chiaro", ha aggiunto il parlamentare azzurro.
Salvini oggi ha provato ancora una volta a fare da mediatore, provando a stemperare le tensioni e aggiungendo che Delmastro e Donzelli rimarranno al loro posto: "Conto che finisca il tutto con una stretta di mano". La pensa allo stesso modo Mulè: "Ci deve essere quantomeno un chiarimento, per togliere dal tavolo quello i parlamentari del Pd lamentano, cioè una sorta di pregiudizio nei loro confronti. Quando le persone si vedono e si parlano è sempre la soluzione ideale. Una stretta di mano alla fine è normale tra persone civili".
Ieri il presidente della Camera Lorenzo Fontana, accogliendo la richiesta del Pd, ha istituito il Giurì d'onore per fare chiarezza su quanto avvenuto in Aula e sugli attacchi al Pd, e anche per indagare sui documenti letti da Donzelli, che dimostrerebbero, secondo l'esponente Fdi, la saldatura tra l'anarchico Cospito, la ‘Ndrangheta e la Camorra.