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Cosentino ora trema: Berlusconi potrebbe lasciarlo fuori dalle liste PdL

La ricandidatura Nick ‘o mericano non è più certa. Un editoriale di Polito sul Corriere della Sera e le pressioni di parte del Popolo delle Libertà potrebbero bloccare la rielezione del deputato accusato di essere referente politico del clan dei Casalesi. E Cesaro potrebbe cedere il posto al figlio Armando.
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Con i decisivi voti della Lega la Giunta per le autorizzazioni a procedere di Montecitorio approva la richiesta di arresto per l'ex sottosegretario accusato dalla Procura partenopea di favoreggiamento nei confronti dei clan casalesi.

Intervistato da "Servizio Pubblico" qualche giorno fa, Nicola Cosentino, alias Nick ‘o mericano aveva detto che non si sarebbe candidato se il PdL avesse deciso di non includerlo nelle liste e avrebbe accettato di fare politica "anche dal carcere". Già, ma ora che questa ipotesi sta prendendo corpo per davvero come si muoverà l'ex sottosegretario all'Economia, uomo forte del centrodestra in Campania? La sua candidatura al Senato nelle liste del PdL al numero 3 era data per certa. Ma ora quella certezza non c'è più, ci sono solo dubbi e nervi tesi, mentre si avvicina la scadenza della presentazione delle liste. Un partito in piena crisi di nervi e in perenne riunione a Palazzo Grazioli sul "dossier Campania".

Rumors in casa PdL riferiscono di una sorta di "pacchetto di garanzie" che Cosentino avrebbe chiesto. Ovvero seggi certi ad alcuni suoi fedelissimi. Ma sarà vero? Cosentino sa bene che in caso di mancata ricandidatura per lui si aprirebbero le porte del carcere, avendo due richieste d'arresto pendenti e frenate solo dallo status di deputato e da un voto contrario dell'Aula. Di certo c'è che Nick ‘o mericano non mollerà facilmente: il sito internet Casertace.net riferisce Cosentino avrebbe, "bloccato, in questi minuti, intorno alle 18.30, le procedure elettorali di acquisizione dei certificati, in atto nella sede regionale del partito". Come lui anche Luigi Cesaro alias Giggino ‘a purpettaè in allerta e starebbe lavorando per candidare, nel caso di clamorosa esclusione, il figlio Armando, non gravato da alcuna indagine, quindi non "impresentabile" (anche se Cesaro non è gravato di richieste d'arresto).
Ma nel feudo di Caserta nessuno vuol mollare. Corre voce che l'ex coordinantore PdL Campania potrebbe "tradire" la promessa fatta al microfono della trasmissione di Santoro e presentare una lista autonoma. Tuttavia in quel caso i numeri non sarebbero dalla sua parte e l'elezione sarebbe improbabile per non dire impossibile. Stamane un duro editoriale firmato da Antonio Polito in prima pagina sul Corriere della Sera per molti ha messo la pietra tombale sul ritorno di ‘o mericano in lista:

Ma la legge prevede che il membro delle Camere è protetto dall’arresto, non che per essere protetti dall’arresto si diventa membro delle Camere. Aberrante poi è la soluzione escogitata: una commissione di «avvocati parlamentari» del Pdl, guidata da un «magistrato parlamentare» e commissario del partito a Napoli, ha letto gli atti processuali e giudicherà il candidato. Alla giurisdizione domestica delle Camere si affiancherà così anche una giustizia tribale, di partito: una sorta di tribunale speciale e parallelo. È vero che di possibili candidati che hanno guai con la giustizia ce ne sono altri nel Pdl. Però non si vede come questo fatto possa militare a favore della ricandidatura di Cosentino: non tutti gli indagati sono impresentabili, e non tutti gli impresentabili lo sono allo stesso modo. Si dice: ma Cosentino ha i voti. A parte il fatto che percentuali del 70% a Casal di Principe e nei comuni vicini assomigliano più a un controllo militare del territorio che a un lavacro democratico, l’argomento reggerebbe se ci fosse il collegio uninominale: lì si potrebbe candidare anche in proprio, e probabilmente sarebbe eletto.Ma se lo candida il partito, in una lista bloccata, in una posizione che gli garantisce l’elezione, è come se lo stessero eleggendo anche gli elettori di Brescia o di Verona del Pdl: siete sicuri che siano d’accordo? C’è infine l’aspetto più paradossale di questa vicenda: il partito di Berlusconi sta facendo attenzione a candidare al Senato, dove i numeri saranno decisivi, solo coloro della cui fedeltà si fida ciecamente. Cosentino pare essere tra questi. Si può dire che più che una logica politica sembra uno scambio di omertà?

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. È autore del libro "Se potessi, ti regalerei Napoli" (Rizzoli). Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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