Cos’è l’offerta pubblica di scambio lanciata da Mediobanca su Banca Generali e cosa comporta

Mediobanca ha lanciato un'offerta pubblica di scambio sul 100% di Banca Generali per un valore di 6,3 miliardi di euro. L'istituto ha offerto al Leone di Trieste la propria partecipazione in cambio della controllata. In una nota, viene indicato che l'operazione (ovvero l'acquisizione dei titoli della società dietro il pagamento in azioni) comporta per Mediobanca la cessione della partecipazione in Generali ed il simultaneo investimento in Banca Generali.
Quella di Mediobanca segna una nuova mossa all'interno degli equilibri di potere degli istituti bancari italiani, che si differenzia rispetto a quanto accaduto nei mesi precedenti, quando Monte dei Paschi di Siena, banca il cui azionista principale è il governo, aveva fatto un'offerta per Mediobanca. L'offerta, poi successivamente rifiutata, aveva fatto scalpore in quanto Mediobanca rappresenta il terzo istituto più grande del Paese che controlla anche una parte di Assicurazioni Generali.
Come aveva spiegato a Fanpage.it l'economista Sandri, se l'operazione fosse andata in porto, il governo tramite Mps sarebbe riuscito ad avere un ruolo di rilievo anche all'intero di una delle più grandi società assicurative del Paese. Nonostante il benestare di Chigi, le trattative si sono concluse in un nulla di fatto e ora da Mediobanca è arrivata una prima reazione.
L'aggregazione – spiegano da Piazzetta Cuccia, dove ha sede Mediobanca – consente "l'evoluzione del rapporto tra Mediobanca e Generali che da finanziario si trasforma in una forte partnership industriale". L'operazione punta inoltre, a trasformare "il gruppo Mediobanca in un leader nel Wealth Management con attivi in gestione per 210 miliardi, ricavi per 2 miliardi e capacità di crescita per oltre 15miliardi annui".
L'ops su Banca Generali "imprime una forte accelerazione all'esecuzione del Piano ‘One brand – One culture'", in cui il Wealth Management (gestione patrimoniale, ndr) diviene l'attività prevalente, oltre che prioritaria, del Gruppo Mediobanca. A valle dell'operazione la gestione patrimoniale raddoppierà i ricavi a 2miliardi, pari al 45% dei ricavi consolidati, e quadruplicherà l'utile netto a 0,8miliardi, pari al 50% dell'utile di Gruppo", si legge ancora. Con l'incorporazione di Banca Generali Mediobanca prevede "sinergie per 300milioni, derivanti per il 50% da minori costi, per il 28% da ricavi e per il 22% dal ‘funding'".
L'offerta è stata approvata ieri dal cda di Medio Banca, ma è condizionata all'approvazione dell'assemblea degli azionisti, convocata per il prossimo 16 giugno. Il via libera definitivo dovrà passare, tra le altre cose, attraverso l'accettazione del 50% più un'azione, l'ottenimento di una serie di autorizzazioni regolamentari, nonché il perfezionamento degli accordi di collaborazione con Generali.