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Ius Scholae

Cos’è lo Ius scholae, la legge sulla cittadinanza su cui alla Camera è stato adottato il testo base

La commissione Affari Costituzionali della Camera ha adottato il testo base sulla legge sulla cittadinanza che prevede lo Ius scholae, ma è solo il primo passo.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Lo Ius scholae muove il suo primo passo. La commissione Affari Costituzionali della Camera dei deputati ha adottato come testo base sulla riforma della cittadinanza il testo del relatore Giuseppe Brescia, parlamentare del Movimento 5 Stelle. Hanno votato a favore il partito grillino, tutto il centrosinistra – Partito Democratico in primis – e Forza Italia. Lega e Fratelli d'Italia hanno votato contro, mentre Coraggio Italia si è astenuto. "Lo Ius scholae" serve a "legare il riconoscimento della cittadinanza ai minori stranieri al percorso scolastico – ha spiegato lo stesso Brescia – Si tratta solo di un primo passo di un percorso che vogliamo concludere entro questa legislatura". Il testo è molto semplice, in modo da aprire a "un dibattito normale in commissione", ha continuato. Poi ha specificato: "Non c'è nessuno Ius soli in discussione".

Ma cosa prevede lo Ius scholae? Questo è il passaggio centrale del testo:

Il minore straniero nato in Italia o che vi ha fatto ingresso entro il compimento del dodicesimo anno di età che abbia risieduto legalmente e senza interruzioni in Italia e che, ai sensi della normativa vigente, abbia frequentato regolarmente, nel territorio nazionale, per almeno cinque anni, uno o più cicli scolastici presso istituti appartenenti al sistema nazionale di istruzione o percorsi di istruzione e formazione professionale triennale o quadriennale idonei al conseguimento di una qualifica professionale, acquista la cittadinanza italiana.

"Un segnale di speranza oggi – ha twittato il segretario del Partito Democratico, Enrico LettaLa legge sulla cittadinanza supera in commissione alla Camera il primo ostacolo. Avanti con determinazione". La notizia è stata rilanciata anche da Matteo Mauri, deputato e responsabile Cittadinanza del Pd: "Ovviamente siamo solo al primo passo, perché adesso ci sarà tutto l'iter degli emendamenti in commissione e poi in Aula. Sarà una strada molto accidentata. Ne siamo consapevoli. Ma siamo anche consapevoli dell'importanza di quello che stiamo facendo per tantissime e tantissimi giovani, che non hanno la cittadinanza pur essendo in tutto e per tutto italiane e italiani". Per Mauri "quella di oggi per cui è stata una vittoria fondamentale e ne serviranno anche tante altre, ma il Pd c'è e ce la metterà tutta".

Durissima, invece, la reazione della destra: "Letta eviti di festeggiare. Il percorso è appena iniziato. La Lega non permetterà a nessuno di usare i bambini per sanare le situazioni dei genitori, regalando la cittadinanza con lo Ius soli mascherato", ha attaccato il capogruppo della Lega in commissione Affari costituzionali alla Camera, Igor Iezzi. Per Fratelli d'Italia si tratta di "Ius insufficientiae", perché "basteranno cinque anni di uno o più cicli scolastici senza alcun risultato conseguito per essere italiani". E intanto Maurizio Gasparri, da Forza Italia, ha chiosato: "Al Senato modifiche alla legge sulla cittadinanza non passerebbero mai".

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