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Cos’è lo Ius Italiae, la proposta di Forza Italia per cambiare le regole della cittadinanza

Lo Ius Italiae presentato oggi da Forza Italia cambierebbe le regole per diventare cittadini italiani. Potrebbe fare domanda chi ha frequentato la scuola in Italia per almeno dieci anni, e anche chi ha avi italiani, ma solo fino al bisnonno. Polemica con la Lega: “Nessuno ci venga a dire che è un favore all’immigrazione clandestina, centrodestra non può essere oscurantista”.
A cura di Luca Pons
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Un nuovo passo nel dibattito sulla riforma della cittadinanza. Oggi Forza Italia ha annunciato lo Ius Italiae, il suo disegno di legge per cambiare le regole attualmente in vigore. E un'alternativa sia allo Ius scholae (che riconosce la cittadinanza dopo alcuni anni di scuola), sia allo Ius soli (che invece la riconosce a chi nasce nel Paese). La proposta si articola in due parti: la prima coincide sostanzialmente con uno Ius scholae che prevede dieci anni di frequenza prima di poter fare domanda; la seconda limita invece l'attuale Ius sanguinis, la possibilità di diventare cittadino di chi ha avi italiani.

Era stato Forza Italia ad aprire il dibattito sulla cittadinanza, questa estate. Dopo gli scontri interni alla maggioranza, però, era arrivato un primo passo indietro. Poi l'opposizione ha fatto la sua ‘mossa', appoggiando una proposta di referendum che in pochi giorni ha raggiunto le 500mila firme necessarie. Il dibattito è arrivato in Parlamento, con delle mozioni bocciate dal centrodestra, incluso Forza Italia.

Ma oggi il partito ha rivendicato la sua posizione: "Noi facciamo quello che diciamo, a questo si devono abituare avversari e alleati", ha detto il capogruppo al Senato Maurizio Gasparri. "Non è una legge per regalare la cittadinanza, ma per conquistarla, andando a scuola", ha aggiunto, chiarendo: "Siamo contrari al referendum, non ci confondiamo con nessun'altra iniziativa".

Come funziona lo Ius Italiae, cittadinanza dopo dieci anni di scuola

Il vicepremier ha criticato le norme attuali, che "danno la cittadinanza a chi compie 18 anni", ma la persona in questione "può essere anche stata alla stazione a vendere la cannabis e non parlare italiano". Invece, per Forza Italia, "bisogna conoscere l'italiano, la storia d'Italia, la geografia italiana, la Costituzione della Repubblica, l'educazione civica".

In sostanza, quindi, "dieci anni di frequenza della scuola puoi chiedere di diventare cittadino italiano. Se sei minorenne chiedi l'autorizzazione ai genitori, ma tanto finisci la scuola a sedici anni e passa…la richiesta parte quando sei minorenne, e ti arriva quando sei maggiorenne". Il tempo massimo per ottenere la cittadinanza sarebbe dimezzato rispetto agli attuali tre anni: 18 mesi, ovvero un anno e mezzo.

Legare la cittadinanza alla frequenza scolastica permetterebbe di "mettere a frutto le spese che noi facciamo per formare 900mila ragazzi non italiani che oggi frequentano le scuole pubbliche italiane", ha detto Tajani. Che ha criticato le proposte dell'opposizione che invece proponevano la cittadinanza dopo cinque anni di scuola, invece di dieci: "Dopo cinque anni non sei formato. Quando hai dieci anni non è giusto concedere la cittadinanza, non hai ancora la capacità. A sedici anni è diverso".

In più questa riforma permetterebbe una migliore integrazione, secondo il ministro degli Esteri, obbligando a frequentare la scuola. "Non vogliamo finti italiani, vogliamo veri italiani che si possano inserire", ha affermato. "Se uno non è nato in Italia, e non sa l'italiano, come può pensare di diventare cittadino? Quale amor di patria può aver coltivato stando magari ai giardinetti alla stazione? Quando sei stato dieci anni a scuola italiana con amici italiani, magari hai maturato un sentimento italiano".

Sì alle domande di chi ha avi italiani, ma solo fino ai bisnonni

La seconda parte della riforma sarebbe invece limitante. Rispetto all'attuale Ius sanguinis, che riconosce la cittadinanza a coloro che hanno avi italiani nati dal 1861 in avanti, si limiterebbe "l'albero genealogico". Si potrà andare solo fino ai bisnonni: "Chiedere la cittadinanza in base agli antenati è giusto se vuoi diventare italiano, non è giusto se vuoi avere il passaporto. Purtroppo ci sono tante truffe, all'estero ci sono agenzie che falsificano documenti per inventare trisavoli italiani. In più vogliamo chiedere ai Comuni di raddoppiare il costo della pratica: non fino a 300 euro, ma fino a 600 euro".

Polemica di Tajani con la Lega, mentre i giovani di Pontida lo insultano

Presentando la proposta, il segretario del partito Antonio Tajani ha prima di tutto anticipato e contrastato le critiche degli alleati, Lega in testa: "Nessuno ci venga a dire che è un favore all'immigrazione clandestina. Sono regole serie, che puntano sui diritti. C'è da migliorare l'attuale legislazione".

E Tajani ha concluso attaccando ancora il resto della maggioranza: "La società cambia, e il centrodestra non può essere oscurantista né superficiale su questo. Presenteremo questa proposta di legge a Camera e Senato, ma prima di farlo ne discuteremo con i nostri alleati. Non c'è nulla contro nessuno, nessun intento polemico. Siamo pronti ad accogliere eventuali proposte emendative, per carità. Ma non siamo pronti ad annullare la nostra scelta a favore dello Ius Italiae".

Nelle stesse ore, all'evento giovanile della Lega a Pontida si sono viste dure contestazioni nei confronti di Tajani, proprio sul tema della cittadinanza. "Ius scholae in vista, Tajani scafista", recitava uno striscione. E sono partiti diversi cori, tra cui "Tajani vaffanculo" e "Tajani è un moderato, noi no, noi no".

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