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Manovra 2024

Cos’è l’esercizio provvisorio e cosa succede se non si approva la Manovra 2024 entro il 31 dicembre

La legge di bilancio del governo Meloni è ancora ferma in commissione al Senato. Stando alla tabella di marcia, è possibile che la manovra sia approvata entro il 31 dicembre 2023. Se questo non accadesse però l’Italia finirebbe in esercizio provvisorio: una situazione che non si verifica dal 1988.
A cura di Luca Pons
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La manovra per il 2024 del governo Meloni è nella sua fase conclusiva: la commissione Bilancio del Senato sta discutendo gli emendamenti che il governo ha presentato, e si prevede che il testo arrivi in Aula il 18 dicembre. Avrebbe dovuto avvenire circa due settimane prima, ma ci sono stati ritardi legati soprattutto alle proposte di modifica del governo. Ora inizia una corsa contro il tempo per approvare definitivamente la legge di bilancio entro il 31 dicembre, e le opposizioni segnalano un rischio: quello di finire in esercizio provvisorio.

Come funziona l'esercizio provvisorio e quando può partire

L'esercizio provvisorio è sostanzialmente uno ‘stallo' finanziario. Dato che lo Stato italiano non può spendere (o prelevare) soldi senza che ci sia una legge a stabilirlo, tecnicamente tutto il sistema pubblico si bloccherebbe senza una legge di bilancio approvata entro il 31 dicembre dell'anno prima. Questo vorrebbe dire che non sarebbe possibile erogare le pensioni, o gli stipendi dei dipendenti pubblici, tra le altre cose. Invece l'esercizio provvisorio, previsto apposta dalla Costituzione, impedisce questa situazione creando un meccanismo temporaneo.

L'articolo 81 della Costituzione, lo stesso che parla della legge di bilancio, dice che "l'esercizio provvisorio del bilancio non può essere concesso se non per legge e per periodi non superiori complessivamente a quattro mesi". È un comma molto stringato, ma indica che se la legge di bilancio del governo Meloni non dovesse essere approvata entro il 31 dicembre 2023 il Parlamento dovrebbe rapidamente votare un'altra legge per entrare in esercizio provvisorio, da far durare al massimo fino ad aprile.

È dal 1988 che questo non avviene in Italia, mentre nei primi decenni della Repubblica italiana era stato piuttosto comune. Oggi però sarebbe una figuraccia internazionale per la maggioranza e il governo Meloni, dato che segnalerebbe un fallimento nel riuscire a far approvare la legge di bilancio in tempo. In più, la situazione è molto cambiata negli ultimi 35 anni: oggi l'Italia è strettamente collegata agli altri Paesi europei e non solo, e dare l'immagine di uno Stato inaffidabile che non riesce a mantenere i tempi della legge di bilancio sarebbe probabilmente dannoso anche sul piano economico e finanziario.

La critica delle opposizioni: "Niente emendamenti dalla maggioranza e sono comunque in ritardo"

Dall'opposizione, più di un parlamentare ha già parlato del rischio di finire in esercizio provvisorio. È avvenuto negli ultimi giorni, soprattutto perché gli emendamenti del governo Meloni hanno richiesto circa due settimane in più del previsto ad arrivare, ma anche per alcuni ritardi nelle pratiche parlamentari. "Abbiamo richiesto che venga qui [in Senato, ndr] il ministro Giorgetti. Io ho la sensazione che se noi dell’opposizione non diamo una mano si va in esercizio provvisorio dritti dritti", ha detto il capogruppo M5s a Palazzo Madama Stefano Patuanelli: "Qui non si tratta di evitare di fare ostruzionismo, ma di aiutare un governo di incapaci che non è in grado di portare a casa la legge di bilancio".

Francesco Boccia, capogruppo del Pd al Senato, ha criticato: "Giorno dopo giorno, ora dopo ora, aumenta lo stato di confusione in cui versa il governo. È del tutto evidente che i tempi della discussione e della approvazione della manovra slitteranno, mettendone in discussione l'approvazione entro la fine dell'anno". Luigi Marattin, di Italia viva, ha aggiunto: "Per la prima volta nella storia della Repubblica si è chiesto alla maggioranza di non fare emendamenti. Sarebbe stato scontato aspettarsi almeno velocità dei tempi. Arrivare così lunghi, alle condizioni che hanno imposto, non ha davvero senso. Non hanno idea di come si fa il lavoro".

A che punto è la manovra del governo Meloni e cosa succede ora

Il governo sta ancora cercando, evidentemente, di far quadrare i conti all'interno della manovra con i nuovi emendamenti che ha presentato, tanto che negli ultimi giorni sono emersi diversi nuovi tagli. La tabella di marcia al momento recita: approdo in Aula al Senato il 18 dicembre, approvazione in tempi rapidi, poi trasmissione alla Camera, nuovo passaggio in commissione e infine il voto finale. Sembra quasi scontato che sarà necessario per i parlamentari riunirsi anche tra Natale e Capodanno, per completare l'opera.

Se questo non dovesse accadere, bisognerebbe convergere in fretta per concordare una legge che autorizzi l'esercizio provvisorio per qualche mese. È probabile che nel frattempo, a livello concreto, non cambierebbe molto per i cittadini, mentre la reputazione internazionale dell'Italia ne risentirebbe. Ma al momento si tratta di un'ipotesi ancora lontana: negli ultimi anni è sempre avvenuto che la legge di bilancio fosse approvata negli ultimi giorni di dicembre, e sembra probabile che anche quest'anno possa avvenire lo stesso.

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