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Cos’è la polizza assicurativa obbligatoria sul clima e quando potrebbe scattare

Dopo le alluvioni che hanno colpito Emilia-Romagna e Marche, in alcuni casi per la terza volta in meno di due anni, dal governo Meloni è arrivata un’idea: l’obbligo per le famiglie di assicurare la propria casa contro le calamità naturali. La proposta è appena all’inizio, e potrebbe partire come un’opzione facoltativa, ma sta già suscitando polemiche anche nella maggioranza. Ecco cosa sappiamo finora.
A cura di Luca Pons
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Il governo Meloni ha aperto il dibattito sull'obbligo di assicurare la propria casa contro le calamità naturali. La proposta è partita dal ministro della Protezione civile, Nello Musumeci, negli ultimi giorni al centro delle polemiche legate all'alluvione di Emilia-Romagna e Marche. Parlando all'Ania, l'associazione delle imprese assicuratrici, il ministro ha parlato dell'ipotesi di una polizza obbligatoria per le famiglie, e oggi è tornato sull'argomento fornendo qualche dettaglio in più. Anche se, per il momento, si parla di proposte che non si concretizzeranno se non tra diversi mesi.

Come già ricordato da Musumeci, il governo si è già mosso sul tema delle assicurazioni obbligatorie. Entro la fine dell'anno, infatti, sono le aziende che sono tenute a stipulare una polizza sulle catastrofi climatiche: oggi tre senatori di Fratelli d'Italia avevano presentato un emendamento per spostare la scadenza all'anno prossimo, ma l'esecutivo è intervenuto e la proposta di modifica è stata ritirata. La prossima settimana il ministero delle Imprese incontrerà le associazioni di categoria; il decreto attuativo con i dettagli pratici della misura ancora non c'è.

Cosa dice la proposta di legge su catastrofi naturali e assicurazioni

Per quanto riguarda le famiglie, invece, al momento c'è un testo di legge ancora in lavorazione. È a prima firma proprio del ministro Musumeci, è stato presentato alla fine dello scorso anno e da febbraio è in mano alla commissione Ambiente della Camera.

Un articolo di questo ddl (chiamato "Legge quadro in materia di ricostruzione post-calamità") riguarda le assicurazioni. Si prevede che chi ha una polizza contro le calamità naturali, se una catastrofe avviene davvero, possa ricevere in pochi giorni un'immediata liquidazione di parte dei danni subiti. L'effetto atteso di questo articolo, come riporta la relazione allegata, è "aumentare la platea dei soggetti che stipulano questo tipo di polizze, con vantaggi anche per le stesse compagnie di assicurazione".

Un altro articolo prevede che il governo, entro dodici mesi dall'entrata in vigore della legge, definisca "schemi assicurativi finalizzati ad indennizzare persone fisiche ed imprese per i danni al patrimonio edilizio cagionati da calamità naturali ed eventi catastrofali". In questo caso quindi ci si rivolge anche direttamente alle famiglie, e non solo alle aziende.

Certamente questo articolo è ben lontano dal prevedere un'assicurazione obbligatoria. Lo ha detto sempre Musumeci: "Non abbiamo ancora parlato di obbligo, ma ci avvieremo verso questa conclusione".

Cosa vuole fare il governo e quando può partire

L'intenzione è di prevede una polizza obbligatoria per il clima: "Sarà un processo graduale, ma il tempo in cui lo Stato aveva soldi per tutti e per sempre è finito. C'è aperto un confronto, bisogna capire intanto se le compagnie di assicurazione sono disponibili. Noi puntiamo su un partenariato pubblico-privato". In più bisognerà decidere "se almeno nella prima fase deve essere facoltativo, come io sostengo".

L'idea è che i costi dell'assicurazione "sarebbero certamente minori rispetto ai costi che dovrebbero sostenere per ricostruire la case se lo Stato non fosse più nelle condizioni di poter intervenire. Se io ho una casa accanto ad un fiume, mi metto al sicuro, facendo quello che faccio con la mia macchina, ricorrendo all'assicurazione".

In questo momento, l'assicurazione obbligatoria è ancora solamente un'idea. Se nelle prossime settimane il ddl sulla ricostruzione entrerà nel vivo della discussione in Parlamento, la maggioranza potrà intervenire per aggiungere questa misura.

Ma considerando che da qui alla fine dell'anno l'attenzione sarà focalizzata soprattutto sulla legge di bilancio, è difficile pensare che la norma possa essere scritta e approvata prima del 2025. A quel punto, partirebbero gli eventuali dodici mesi di tempo per il governo per esercitare la sua delega. Insomma, se anche tutto dovesse filare liscio passerà ancora parecchio tempo prima che le famiglie siano obbligate ad assicurare la loro casa contro i disastri del clima.

La polemica della Lega: "No a tasse che aiutano compagnie assicuratrici"

Tuttavia, non è detto che le cose ‘filino lisce'. Infatti, le polemiche sulla proposta non sono arrivate solo dall'opposizione (con Angelo Bonelli, di Verdi-Sinistra, che ha attaccato: "Ora la risposta del governo alla crisi climatica è la polizza assicurativa a carico di famiglie e imprese"), ma anche dagli alleati del centrodestra.

Lo stesso Musumeci aveva anticipato che ci sarebbero state proteste: "Si fa presto a parlare di nuova patrimoniale sulla casa, quando sarà affrontato il tema della polizza". E infatti, puntualmente, dalla Lega è arrivata una contestazione.

"Lo Stato deve incentivare un'assicurazione per cittadini e imprese con detrazioni fiscali o agevolazioni o altro e, allo stesso tempo, deve continuare a investire per mettere in sicurezza il territorio. Altrimenti, se diventa un fare un'assicurazione e basta, di fatto si configura con una tassa a favore delle compagnie assicuratrici, e non è certo una proposta condivisibile e accettabile", ha detto il deputato Stefano Candiani ad Affari italiani. "È una proposta intelligente se fatta in modo intelligente, è una proposta stupida se fatta in maniera stupida. Ma spetta comunque allo Stato mettere in galera i ladri così come spetta allo Stato intervenire per mitigare i pericoli di terremoti o alluvioni".

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