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Cos’è la patente a crediti in edilizia, come funzionerà dal 1 ottobre e chi deve richiederla

Dal prossimo 1 ottobre diventa obbligatoria la patente a crediti per l’edilizia, lo strumento premio-punitivo per le aziende del settore, che servirà ad aumentare la sicurezza dei lavoratori. Ecco come funziona e come richiederla sul portale dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro.
A cura di Annalisa Cangemi
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La patente a crediti per l'edilizia, il meccanismo premio-punitivo per le aziende del settore, che serve a rafforzare la sicurezza sul lavoro e contrastare gli infortuni, parte dal prossimo 1 ottobre. Il testo del decreto attuativo, che definisce le modalità di presentazione della domanda, i contenuti informativi dello strumento, le procedure per la sua sospensione cautelare nel caso degli infortuni più gravi e l'attribuzione, l'incremento e il recupero dei crediti, è stato illustrato martedì durante un incontro con le parti sociali

Il provvedimento "ha accolto e fatto sintesi delle sollecitazioni emerse dalle associazioni sindacali e datoriali che hanno partecipato al tavolo. Il decreto, che deve essere ora firmato dal ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, conclude la prima fase attuativa per la partenza dello strumento, prevista per il 1° ottobre 2024, e avvia le lavorazioni per la realizzazione del portale dell'Ispettorato nazionale del lavoro per la gestione della patente a crediti", ha fatto sapere il ministero del Lavoro con una nota.

La principale novità contenuta nel decreto attuativo, è che la patente a crediti verrà sospesa dall'Ispettorato del lavoro territorialmente competente (fino a 12 mesi) in caso di infortunio mortale per ‘colpa grave' dell’impresa.

Chi deve richiedere la patenti a punti nell'edilizia dal 1 ottobre

La patente a crediti entrerà in vigore il primo ottobre: imprese e lavoratori autonomi che operano nei cantieri temporanei o mobili devono obbligatoriamente averla, mentre sono esclusi coloro che effettuano forniture o prestazioni di natura intellettuale.

Come funziona la patente a crediti per i cantieri edili

Nel decreto attuativo è stata confermata la possibilità di arrivare fino a 100 punti, attraverso un meccanismo incrementale che serve a incentivare le imprese ad aumentare la loro attenzione alla sicurezza dei lavoratori. La dotazione iniziale della patente è di 30 crediti e bisogna averne almeno 15 per poter operare nei cantieri; sono previste tabelle per la decurtazione dei punti, in base alle quali sarà possibile eliminare i punti tenendo conto della gravità delle violazioni riscontrate.

In caso di infortunio mortale si perdono 20 crediti (che possono arrivare a 40 in caso di più morti), 15 in caso di inabilità permanente al lavoro, 10 in caso di malattia professionale. Il punteggio è in pratica l'indicatore ufficiale dell’idoneità dell'azienda a operare nel settore edilizio, una dimostrazione di affidabilità e sicurezza.

Ulteriori crediti acquisibili, fino a 30, sono legati ai tempi di attività dell'azienda: fino a 10 crediti al rilascio della patente in base alla data di iscrizione alla Camera di commercio; fino a 20 crediti attribuibili per ciascun biennio successivo al rilascio della patente (1 credito per ogni biennio). Altri crediti saranno riconosciuti in base agli investimenti e alla formazione dei lavoratori sulla salute e sulla sicurezza sui luoghi del lavoro.

Nel caso in cui vengano contestate una più violazioni, tuttavia, l'incremento viene sospeso "fino alla decisione definitiva sull'impugnazione, ove proposta, salvo che, successivamente alla notifica del verbale di accertamento, il titolare della patente consegua l’asseverazione del modello di organizzazione e gestione rilasciato dall’organismo paritetico iscritto al repertorio nazionale". Fatta salva questa circostanza, "a decorrere dal 1° ottobre 2024, se sono contestate una o più violazioni l’incremento non si applica per un periodo di tre anni decorrente dalla definitività del provvedimento".

Come fare domanda e quali documenti servono

Per il rilascio della patente sarà necessario presentare domanda tramite il portale dell’Ispettorato nazionale del lavoro dimostrando il possesso di alcuni requisiti. Tra quelli elencati, tuttavia, sarà sufficiente un'autocertificazione per dimostrare l'iscrizione alla Camera di commercio, il possesso del Durc (Documento unico di regolarità contributiva, cioè l'attestazione della regolarità contributiva dell'azienda verso Inps, Inail e Cassa Edile) in corso di validità e il possesso della certificazione di regolarità fiscale.

"Nelle more del rilascio della patente è comunque consentito lo svolgimento delle attività – precisa il testo del decreto – salva diversa comunicazione notificata dall’Ispettorato nazionale del lavoro". La patente è revocata nei casi in cui venga accertata in via definitiva, in sede di controllo successivo al rilascio, la non veridicità di una o più dichiarazioni rese sulla presenza dei requisiti richiesti per il rilascio della patente. Decorsi dodici mesi dalla revoca, l’impresa o il lavoratore autonomo può richiedere il rilascio di una nuova patente.

Quando scatta la sospensione della patente a punti

Sarà l'Ispettorato del lavoro territorialmente competente ad adottare eventuali provvedimenti di sospensione della patente a punti. Questa, in ogni caso, non potrà essere superiore a 12 mesi ed è "determinata tenendo conto della gravità degli infortuni, nonché della gravità della violazione in materia di salute e sicurezza e delle eventuali recidive".

Contro il provvedimento di sospensione, tuttavia, sarà possibile fare ricorso. Entrando nel dettaglio, l'adozione del provvedimento di sospensione è obbligatoria nel caso in cui all'interno dei cantieri si verifichino "infortuni da cui deriva la morte di uno o più lavoratori imputabile al datore di lavoro, al suo delegato ovvero al dirigente, almeno a titolo di colpa grave". Nel caso di infortuni da cui, invece, deriva "l’inabilità permanente di uno o più lavoratori o una irreversibile menomazione suscettibile di essere accertata immediatamente" e imputabile agli stessi soggetti almeno a titolo di colpa grave, "la sospensione può essere adottata" se le esigenze cautelari non sono soddisfatte mediante i provvedimenti degli organi di vigilanza per il contrasto del lavoro irregolare e per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori o tramite il sequestro preventivo.

Come si recuperano i crediti decurtati dalla patente per l'edilizia

Il testo del decreto ministeriale attuativo della patente a crediti per i cantieri individua anche i meccanismi per il recupero dei crediti decurtati. In particolare, "il recupero fino a 15 crediti è subordinato alla valutazione di una Commissione territoriale composta dai rappresentanti dell’Inl e dell’Inail, tenuto conto dell’adempimento dell’obbligo formativo in relazione ai corsi in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, da parte dei soggetti responsabili di almeno una delle violazioni, nonché dei lavoratori occupati presso il cantiere o i cantieri ove si è verificata la predetta violazione, e della eventuale realizzazione di uno o più investimenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro". Alle sedute della Commissione, precisa la norma, sono invitati a partecipare i rappresentanti delle Asl e il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale.

Come fare domanda e quali documenti servono

Per il rilascio della patente sarà necessario presentare domanda tramite il portale dell’Ispettorato nazionale del lavoro dimostrando il possesso di alcuni requisiti. Tra quelli elencati, tuttavia, sarà sufficiente un'autocertificazione per dimostrare l'iscrizione alla Camera di commercio, il possesso del Durc (Documento unico di regolarità contributiva, cioè l'attestazione della regolarità contributiva dell'azienda verso Inps, Inail e Cassa Edile) in corso di validità e il possesso della certificazione di regolarità fiscale.

"Nelle more del rilascio della patente è comunque consentito lo svolgimento delle attività – precisa il testo del decreto – salva diversa comunicazione notificata dall’Ispettorato nazionale del lavoro". La patente è revocata nei casi in cui venga accertata in via definitiva, in sede di controllo successivo al rilascio, la non veridicità di una o più dichiarazioni rese sulla presenza dei requisiti richiesti per il rilascio della patente. Decorsi dodici mesi dalla revoca, l’impresa o il lavoratore autonomo può richiedere il rilascio di una nuova patente.

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