Cos’è la Nadef e perché è fondamentale per capire che manovra farà il governo Meloni
È il giorno della Nadef, la nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza che arriverà in Consiglio dei ministri l'ultimo giorno utile. Un po' tutti gli occhi della politica – e non solo – sono puntati lì, su quel testo che definirà i paletti entro cui il governo Meloni si dovrà muovere per scrivere la prossima legge di Bilancio. Dopo settimane di annunci e voci aggiunte a un'ipotetica lista della spesa del centrodestra, fatta di misure bandiera più o meno realizzabili, da giorni il Mef di Giancarlo Giorgetti predica prudenza: prima bisogna vedere quanti soldi ci sono nella Nadef, poi si può discutere delle misure.
La Nadef è, di fatto, il primo passo per la scrittura della manovra economica. Si tratta di un aggiornamento del Def, presentato in primavera, con stime aggiornate e più attendibili. Nel testo vengono anche rivisti gli obiettivi programmatici, alla luce di un quadro macroeconomico aggiornato. Tutto dipende da una serie di fattori, come la crescita e il deficit, sotto la lente di ingrandimento della Commissione europea, che vigila come sempre sulla situazione economica dei vari Paesi. In questo senso, sarà fondamentale mantenere l'asticella del deficit sotto al 4%.
La prima misura in lista, che il governo spera di finanziare sbloccando 4,5 miliardi che arrivano proprio dall'extra-deficit, è il rinnovo del taglio del cuneo contributivo che confermerebbe l'aumento di stipendio per milioni di italiani anche il prossimo anno. È un provvedimento vitale per il governo Meloni, che al di là delle promesse non può permettersi di tornare indietro e sgonfiare le buste paga di gran parte dei lavoratori dipendenti. Per sapere la portata totale della manovra bisognerà aspettare ancora qualche ora, poi, con l'approvazione della Nadef, sarà tutto più chiaro. Dalle pensioni agli aiuti alle famiglie, starà al governo trovare la quadra per fare tutto ciò che ha promesso.