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Cos’è la “moratoria sui distacchi” e cosa potrebbe fare il governo Meloni sul caro-bollette

Matteo Salvini ha detto di voler lavorare a una “moratoria sui distacchi delle utenze”. Oggi, un’azienda può sospendere i servizi dopo 41 giorni dalla scadenza delle bollette. Su questo, come su altre misure già varate dal governo Draghi, potrebbe intervenire l’esecutivo nelle prossime settimane.
A cura di Luca Pons
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Matteo Salvini, ospite di Porta a porta, ha parlato di una "moratoria sui distacchi delle utenze". È l'anticipazione di una misura che il governo Meloni potrebbe adottare, modificando il decreto Aiuti ter – già approvato a settembre dal governo Draghi, ma che ora deve essere reso definitivo dal voto delle Camere – o in un nuovo decreto Aiuti.

L'intervento di Salvini, avvenuto il giorno prima del discorso programmatico in cui Giorgia Meloni ha presentato i piani del governo, è stato visto da alcuni come un tentativo di dettare l'agenda agli alleati, ma una proposta di moratoria sui distacchi potrebbe effettivamente arrivare nelle prossime settimane. Si tratterebbe di fermare, probabilmente per almeno sei mesi, il taglio di energia elettrica e gas per chi non paga.

Attualmente, le aziende energetiche possono bloccare l'erogazione dei loro servizi – gas o luce, appunto – a partire da 41 giorni dopo la scadenza di una bolletta arretrata. Per fermare i contatori non è necessario l'intervento di un tecnico nell'abitazione interessata, ma si può procedere direttamente dalla sede dell'azienda distributrice.

Una moratoria, in questo caso, impedirebbe il blocco di luce e gas per sei mesi (o comunque per un lasso di tempo deciso dal governo), in modo da aiutare chi si trova in difficoltà a pagare le bollette in seguito all'aumento dei prezzi. Un'altro provvedimento, in questo senso, potrebbe essere la rateizzazione più lunga dei pagamenti, oltre i 10 mesi che sono già previsti.

Tra le altre misure previste per il caro bollette, ci dovrebbe essere anche la conferma per dicembre dello sconto fiscale del 40% sulle bollette delle aziende. Come nella sua ultima versione, prevista dal decreto Aiuti ter, questo sconto dovrebbe rimanere valido per tutte le imprese che hanno consumi oltre i 4 kilowattora. Questo include anche piccoli esercizi commerciali, come alberghi e bar, e non solo aziende energivore. Questa misura potrebbe richiedere fino a 4,7 miliardi di euro.

Sul fronte delle famiglie, invece, il governo Meloni dovrà decidere se rinnovare il bonus da 150 euro. Con le caratteristiche attuali, si tratta di un bonus una tantum per chi dichiara un reddito sotto i 20mila euro all'anno. L'esecutivo potrebbe decidere di aumentarlo, oppure di intervenire sullo sconto sociale in bolletta, che oggi su applica a chi ha un Isee fino a 12mila euro.

Infine, tra le decisioni che l'esecutivo dovrà prendere presto c'è quella sul taglio delle accise dei carburanti. Nell'ultimo Consiglio dei ministri del governo Draghi, il taglio (di 30 centesimi sulla benzina, circa 10 sul diesel) è stato prolungato fino al 17 novembre. Nell'ultimo periodo, però, il prezzo medio della benzina è calato, mentre quello del diesel resta alto.

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